Provinciali e non solo, le prospettive di FdI secondo il senatore Sallemi

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Con le elezioni amministrative alle spalle e quelle provinciali ed europee all’orizzonte, i partiti hanno iniziato a lavorare sulla loro struttura nei vari comuni. Per capire come intende muoversi Fratelli d’Italia in provincia di Ragusa abbiamo incontrato il senatore Salvatore Sallemi, coordinatore provinciale del partito che fa capo alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

Partiamo dall’analisi degli ultimi risultati elettorali di Fratelli d’Italia alle amministrative e, più in generale, della situazione del partito in provincia di Ragusa.

“Prima di tutto partiamo da un dato: Fratelli d’Italia ottiene 17 consiglieri comunali in tutta la provincia di Ragusa. Questo è un sintomo del fatto che è in salute e pronto ad accogliere le sfide future, anche e soprattutto in riferimento alle provinciali.  Il Governo, tra l’altro, sta lavorando per ri-istituire l’elezione diretta del presidente della provincia e, conseguentemente, dei consiglieri provinciali e sono certo che Fratelli d’Italia svolgerà la sua parte.

Per quanto riguarda il riassetto del partito in provincia, debbo rilevare che sicuramente ci sono delle realtà nelle quali si poteva dare di più. Fra queste vi è Ragusa dove però, va detto, passiamo dal 2,8% al 7%, ottenendo un consigliere comunale. Un risultato importante, anche se il risultato poteva essere sicuramente migliore, ma lì paghiamo la volontà di Peppe Cassì di non volere Fratelli d’Italia in coalizione. Il suo è stato un diktat, come quello di Ignazio Abate su Modica. Parliamo di due città importanti, due coalizioni dove vi erano comunque partiti del centro destra che hanno preferito non volere FdI. Una scelta che noi soffriamo e che ci ha visti andare a Modica in sofferenza e a Ragusa ottenere un consigliere comunale. Rimangono i grandissimi risultati di Comiso e di Acate: ad Acate abbiamo la vittoria del sindaco eletto, che noi abbiamo sostenuto, la presenza del vicesindaco Gianfranco Ciriacono, che è anche assessore ai Servizi Sociali, Agricoltura e Sviluppo Economico, e del consigliere Sara Gianninoto; a Comiso abbiamo sette consiglieri comunali e due assessori, Dante Di Trapani e Giovanni Assenza, e poi una delle donne più votate, Manuela Pepi, tra l’altro possibile prossimo presidente del Consiglio Comunale.

Su Chiaramonte stiamo lavorando a seguito di quello che non esitiamo a definire il tradimento politico e dei disattesi accordi da parte del sindaco Mario Cutello tant’è che noi, a distanza di un anno dalle elezioni di Chiaramonte siamo dichiaratamente all’opposizione”.

Visti i numerosi incarichi, ritiene che continuerà a ricoprire il ruolo di coordinatore provinciale del partito? Ricordiamo che attualmente, oltre ad essere Senatore della Repubblica, è anche vicepresidente del gruppo FdI, componente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, della 2^ Commissione permanente (Giustizia) del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie.

“Va detto che la mia nomina a coordinatore provinciale arriva direttamente dal presidente Giorgia Meloni non è quindi frutto di congressi o altro. Chiaramente, dopo otto anni, ritengo che sia arrivato il momento di lasciare spazio ad altri, ma sarà il partito a darmi la possibilità di farlo o meno. Io rimango comunque a disposizione. Nel resto dei comuni, invece, a breve nominerò i nuovi coordinatori cittadini e nello specifico a Ragusa, Comiso e più in generale provvederò ad un riassetto provinciale”.

Su Ragusa si vocifera la possibile nomina di Giovanni Cutrera, in quanto vostro candidato a sindaco.

 “Non è un qualcosa che scatta in automatico. Su Ragusa stiamo facendo una valutazione a 360°. Il nome di Cutrera potrebbe essere uno dei nomi utili per il coordinamento cittadino, ma insieme a quelli di altre persone. Queste elezioni hanno ‘lanciato’, diciamo così vari soggetti che sono in grado, secondo me, di poter avere il coordinamento cittadino. È una valutazione che farò e comunicherò a breve. Sarò io a quindi scegliere senza nessun tipo di influenza e prendendo anche in considerazione, anche su Ragusa, l’indole dei vari circoli e tenendo conto che il coordinatore deve essere una persona in grado di dialogare con tutti”.

“Su Chiaramonte stiamo intanto lavorando per cercare di immettere la nostra presenza anche in Consiglio Comunale, ovviamente all’opposizione. Rimane l’amaro in bocca, ripeto, per Modica e Ragusa dove l’individualismo di due soggetti ha fatto in modo che il maggior partito italiano che esprime il Presidente del Consiglio dei ministri è stato volutamente tagliato fuori da due competizioni importanti, come quella appunto Modicana e Ragusana”.

Discorso a parte merita Vittoria, dove lei è stato anche candidato sindaco alle ultime amministrative.

 “A Vittoria portiamo avanti una opposizione ad altissimi livelli. Siamo davanti ad un’Amministrazione che ritengo sia la peggiore che la città potesse avere in un momento così importante.  Dispiace l’atteggiamento del sindaco che è quello di un ‘muro di gomma’, rimbalza ogni istanza presentata da Fratelli d’Italia, anche positiva.  Nel frattempo, è evidente, perde pezzi come dimostrano le dimissioni dell’ormai ex vicesindaco, Filippo Foresti. Era l’unico che ci mettesse la faccia e resisteva, e non è facile, ad una opposizione strutturata come la nostra, basata sui documenti. Noi non improvvisiamo in Consiglio, affrontiamo ogni tema solo dopo averlo studiato. Il sindaco, intanto, non ha l’appoggio dei suoi stessi uomini e naviga a vista. Non posso che esortarlo a dimettersi per consentire alla città di ritornare alle urne per affidare la gestione a gente più competente, più all’altezza del ruolo che la città deve avere nel Sud Est siciliano. In questo momento, invece, Vittoria è il teatro dell’assurdo, dove persone che fino a qualche tempo fa passavano dall’essere organici alla maggioranza a flirtare con l’opposizione, tanto da partecipare a conferenza stampa dell’opposizione, ora si trovano di nuovo nel carro della maggioranza solo perché ambiscono a ricoprire la poltrona rimasta vuota”.