Scenari: buona la prima, adesso grande attenzione al prossimo weekend

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“Che gioia! Oltre ogni più rosea aspettativa”. E’ la soddisfazione riassunta in
una sola frase che Piera Ficili, direttore artistico e anima di Scenari 2023, rilascia
dopo la conclusione della terza serata. Modica sta respirando un luglio di enorme
spessore culturale. Scenari 2023 è stato aperto da Enrico Mentana. 80 minuti di una lectio
magistralis sul giornalismo al tempo di guerre e pandemie. Frasi nitide, senza
fraintendimenti; pensieri concreti e chiari; per dire che di fronte ad una guerra lui
sta dalla parte di chi è invaso e mai dell’invasore; come chi ha subito debba essere
sostenuto in ogni modo; per dire come durante la pandemia, la voce del ‘no vax’
–“che poi è anche quella di chi vuole la pace con la resa ucraina…”- era senza senso,
logica e verità; per dire come il giornalista non può rifugiarsi dietro la teoria delle
‘due campane’ (“Nel caso di un grave fatto di mafia, si deve sentire il mafioso per
fare da contraltare alla vittima?”, ha detto provocatoriamente il direttore del Tg di
La7), facendo una colpevole informazione pilatesca. 80 minuti di vera e propria
lezione per far capire che la realtà va guardata negli occhi e non offuscata da un
finto equilibrio. Applausi a scena aperta ed un bagno di folla per lui e le sue parole.

Un sabato ‘grande firma’, bissato dalla domenica di Daniele Mencarelli e il
suo ‘Fame d’Aria’, edito Mondadori, nel chiostro dell’ex convento del Carmine di
piazza Matteotti, con Chiara Facello a condurlo nel racconto della difficile storia di
un disturbo con cui si è costretti a vivere. Mencarelli, ha avuta la straordinaria
capacità di empatizzare con le duecento persone presenti e di trasmettere
sensazioni forti. Quelle contenute in un libro da condividere e da leggere frase per
frase, per provare a capire cos’è la ‘fame d’aria’, quando la si avverte e cosa
provoca. Dove si fanno i conti con l’amore genitoriale che a sua volta, si imbatte con
la rabbia, il disamore e quel solco spesso invisibile tra tragedia e rinascita.
Ieri sera, il tris perfetto, con Giovanni Caccamo, il ‘Manifesto del
Cambiamento Parola ai Giovani’, edito da Treccani, con la prefazione di Papa
Francesco. Un anno e mezzo di lavoro, raccontato insieme a Giada Giaquinta, con il
bellissimo intermezzo del palchetto condiviso con Andrea Caschetto che è stato suo
compagno di classe. Un’ora piena per raccontare e mettere a disposizione di tutti,
quello che lui stesso ha definito un “manifesto culturale, creato da sessanta
testimonianze di giovani noti e meno noti -loro la firma in calce alle pagine del
libro/raccolta- per aiutare chi vive una fase di stasi e cerca la sua bussola interiore”.
Attraverso le parole che Giovanni Caccamo usa in modo eccellente nelle sue canzoni
e che qui, nel suo libro, diventano l’abbrivio e il motivo di ogni pagina.
Ecco i prossimi appuntamenti.

Venerdì 7 luglio: Mario Giordano, atrio Palazzo San Domenico, 21.00,
‘Maledette Iene’,
Sabato 8 luglio: Stefania Andreoli, ex convento del Carmine piazza Matteotti,
21.00, ‘Perfetti o Felici’,
Domenica 9 luglio: Pif, scalinata San Giovanni, 21.00, ‘La disperata ricerca di
amore di un povero idiota’.