Caltagirone, dimessi 4 dei 6 clienti del bar travolti dall’auto

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Sono stati dimessi dall’ospedale quattro dei sei clienti del bar all’aperto nel centro storico di Caltagirone travolti venerdì 18 agosto, alle 19,25, da una Mini Cooper mentre consumavano le proprie ordinazioni seduti ai tavoli. Restano ricoverati all’ospedale “Gravina” di Caltagirone soltanto due di loro, che hanno riportato ferite e traumi più gravi e comunque tali da non destare particolari preoccupazioni per le loro condizioni.

Intanto l’uomo che era alla guida dell’auto, un uomo di 76 anni originario di Caltagirone ma da tempo residente a Milano, ha scritto al sindaco una lettera indirizzata alla città, con cui manifesta il proprio forte rammarico per l’accaduto: “Non avendo modo, per il momento, di rivolgermi direttamente a quanti sono stati coinvolti negli accadimenti, la prego di esprimere il mio disagio e senso di colpa nei loro confronti, con la speranza che si riprendano il prima possibile. Nonostante non sia stata assolutamente mia volontà arrecare un danno simile, chiedo scusa a tutti e spero di poterlo fare di persona molto presto. In pochi secondi so di avere cambiato la vita di alcune persone, ma anche la mia non sarà più la stessa. Un grazie va alle forze dell’ordine e ai sanitari per il loro celere ed efficace intervento”.

L’uomo, lo ricordiamo, è stato denunciato all’autorità giudiziaria dagli agenti della polizia municipale per lesioni colpose. Pare che dopo avere percorso la via San Bonaventura, potrebbe essere stato “ingannato” dalla scarsa dimestichezza col cambio automatico dell’auto, premendo l’acceleratore invece del freno e facendo così inopinatamente finire la macchina sugli avventori del bar.

Il vicesindaco Paolo Crispino, a nome dell’Amministrazione comunale, nel prendere atto dei contenuti della lettera dell’uomo, si dice “felice” per le dimissioni dall’ospedale di quattro dei feriti e ribadisce “l’auspicio che anche gli altri due nostri concittadini, ancora ricoverati, possano nel più breve tempo possibile tornare a casa, lasciandosi così alle spalle la spiacevole esperienza vissuta”.