Dispersione e abbandono scolastico, se n’è discusso a Vittoria

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Si è discusso di “Dispersione scolastica. Il rischio socioculturale e le stragegie di contrasto ieri pomeriggio nella sala delle Capriate- Gianni Molé di Vittoria.

Il convegno è stato organizzato da MedForm in collaborazione con il coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia di Vittoria. L’argomento, dai molteplici aspetti, è stato trattato dai relatori: Giuseppe Pierro, direttore dell’Osservatorio Regionale sulla dispersione scolastica; Paola Frassinetti, sottosegretario al Ministero Istruzione e Merito; Ella Bucalo, viceresponsabile Dipartimento Istruzione Fdi e componente Commissione Cultura ed Istruzione del Senato.

Ospiti anche il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, il deputato regionale Giorgio Assenza, il Questore di Ragusa, i vertici dei comandi provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto, la Polizia Municipale di Vittoria.

Fra i saluti istituzionali, quelli del prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri.

Quest’ultimo ha puntato l’attenzione sull’importanza della prevenzione e sull’esigenza di portare tutti i progetti dal piano teorico a quello pratico. Lo stesso ha infatti annunciato che il prossimo 19 gennaio verranno presentati 35 progetti, in provincia di Ragusa dedicati all’attività didattica pomeridiana. I profetti, poi, dovrebbero partire entro la prossima settimana.  Ranieri ha poi parlato del progetto “Scuole aperte” e commentato come l’evento di ieri fosse uno spaccato di un sistema interistituzionale che vuole mettere “a terra” progetti, che vuole vederli realizzati.

Salvo Sallemi, senatore Fratelli d’Italia ha sottolineato come l’evento fosse dedicato al professor Salvatore Occhipinti, docente vittoriese morto durante il Covid che da sempre è stato a fianco di generazioni di studenti. Sallemi, che ha lavorato sulla conversione del Dl Caivano (che tra le altre cose prevede pene severe per i genitori che non mandano i figli a scuola), ha poi spiegato come l’idea di organizzare questo convegno sia nata nel corso di una visita proprio a Caivano dove si è reso conto, incontrando anche i docenti, di come i Governi, per troppi anni, siano stati distanti dalla scuola. “Davanti ad una criminalità organizzata che mette 500 euro a settimana in mano ad un ragazzo, per farlo spacciare, lo Stato perde. Ho ritenuto necessario fare il punto sulla nostra provincia e capire quanto fatto e cosa fare”.

Giuseppe Pierro ha analizzato i dati della dispersione scolastica, che vedono la Sicilia ai primi posti nazionali. “Ma si tratta – ha detto Pierro – di un dato in miglioramento poiché si è passati, già in questi anni, dal 10 all’8 per cento. Il dato, comunque, si misura su indicatori che analizzano il fenomeno della dispersione fino ai 24 anni di età, includendo quindi anche il periodo universitario. Siracusa, Ragusa e Trapani sono le province che hanno il più alto tasso di dispersione scolastica, ma Ragusa, di contro, ha i dati migliori per ciò che riguarda la capacità di integrazione degli stranieri. I dati, quindi, non sono univoci e vanno letti nel loro complesso. Il direttore dell’Osservatorio sulla dispersione scolastica ha poi analizzato le nuove cause della dispersione: il disagio giovanile e il disagio psicoemotivo, causato da nuove fragilità e anche dal periodo Covid”. Non più solo, quindi, cause socioeconomiche il che deve portare a combattere i vari aspetti della dispersione e dell’abbandono in maniera differente rispetto al passato.

Frassinetti ha, tra le altre cose, annunciato che il Governo intende allargare la platea dei destinatari delle borse di studio. “Bisogna aiutare chi ha il talento, ma non ha le risorse. La scuola deve essere vista come ascensore sociale: si pare tutti dallo stesso piano, ma chi è più bravo deve avanti. Noi vogliamo rimettere voti o giudizi comprensibili alle elementari. La tendenza a togliere la selezione porta a fragilità che impattano nella crescita: non si è abituati al 4 a scuola quindi quando il ‘4’ lo dà la fidanzata non siamo pronti. I voti devono tornare ma va sicuramente sdrammatizzato il brutto voto, e, semmai, e assistere i più fragili”.

“Nel 2021- ha aggiunto- il dato relativo all’ abbandono precoce era al 12,7% (migliore solo di Spagna e Romania).  Abbiamo bisogno di ridurre il divario Nord/Sud e migliorare questo dato a livello europeo passando anche dall’inclusione degli studenti stranieri e tenendo i ragazzi più ore a scuola con attività extra.

Ella Bucalo è tornata a sottolineare la distanza tra istituzioni e scuola e puntato sulla necessità di aumentare il numero dei docenti e del personale Ata e Asacom oltre che sull’apertura delle scuole e sulle attività extra.

“I ragazzi spesso abbandono perché demotivati. ‘Perché devo studiare- si chiedono- se non trovo comunque lavoro? Noi dobbiamo cercare di motivarli. Importante, quindi, figura del tutor che vive con il ragazzo nelle aule, lo conosce e interviene. Altrettanto importante quella dell’orientatore che spesso si perdono nelle scelte e scegliendo male sono presto demotivati”. A suo dire, quindi, va colmato divario tra scuola e mercato del lavoro. E i giovani devono avere formazione giusta”.

Tutti i relatori hanno poi invitato i dirigenti scolastici a dialogare fra loro e porre maggiore attenzione alle realtà in cui operano con progetti di sperimentazione che possano aiutare i giovani a calarsi nelle realtà lavorative.

Il convegno, dopo un coffee break a cura dell’Istituto Marconi di Vittoria, è poi proseguito con gli interventi del pubblico con cui i relatori si sono confrontati e dai quali hanno colto spunti interessanti.