E’ morto il maestro fotografo Giuseppe Leone

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Peppino Leone, artista ragusana assai noto nel panorama internazionale

E’ morto oggi, a 87 anni, il maestro fotografo Giuseppe Leone. La notizia è prima rimbalzata sui social e poi ha trovato conferma nel profilo del maestro e nei commenti dei suoi tanti allievi, ammiratori, amici e conoscenti.

Appena ieri era stata inaugurata la sua ennesima mostra, sul mondo contadino, ospitata all’interno del museo di Palazzo Zacco, a Ragusa, all’interno del museo inaugurato contestualmente. Leone, proprio per motivi di salute, non ha potuto partecipare.

Nato a Ragusa il 24 dicembre 1936, Leone era noto soprattutto per aver raccontato i paesaggi e i costumi della Sicilia dagli anni 50 ai giorni nostri. Ha pubblicato oltre 50 volumi con vari editori come Sellerio, ERI, Electa, Bompiani, e realizzato mostre in Italia e all’estero.

Figlio dell’organista della cattedrale di Ragusa, ad appena sei anni comincia a seguire il padre quando si celebrano i matrimoni. Nella grande chiesa barocca resta affascinato da quegli spettacoli straordinari. Il padre avrebbe voluto che anche lui facesse l’organista, ma ivedendo all’opera il fotografo Antoci proprio durante una cerimonia nuziale, gli chiede se può andare da lui a bottega. Comincia così, a 14 anni entra per la prima volta in una camera oscura. Quell’anno, il 1952, scatta già una delle sue fotografie più famose: il treno con la locomotiva a vapore che transita sul ponte sul torrente San Leonardo con Ragusa Ibla sullo sfondo. A 21 anni, acquistata la prima macchina fotografica a soffietto apre il suo studio dedicato soprattutto alla foto dei matrimoni ma, al tempo stesso, continua un lavoro personale di testimonianza, di scavo, di indagine, al limite della vivisezione, del paesaggio siciliano che da allora non si era più interrotto.

dal profilo Fb del sindaco Peppe Cassì
“In questo giorno triste- scrive il sindaco, Peppe Cassì- Ragusa perde uno dei suoi più alti esponenti artistici. Peppino Leone non è stato solo un fotografo siciliano ma la Sicilia in fotografia. Le sue straordinarie amicizie letterarie, il suo impegno per raccontare luoghi e umanità degli Iblei, per valorizzare eccellenze come il Palazzo della Prefettura e al tempo stesso le nostre tradizioni più intime. Per anni il suo studio è stato una luce sempre accesa e sempre viva del nostro Centro storico; e proprio ieri abbiamo inaugurato una sala del nuovo Museo della Città a Palazzo Zacco con 30 sue fotografie di Ragusa. Proclameremo il lutto cittadino; appena possibile vi fornirò tutti i dettagli”.