La vittoriese Sofia Gentile è Alfiere della Repubblica

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“Per aver saputo veicolare attraverso la musica l’importanza della cultura della legalità. Il canto all’unisono delle voci del suo coro è diventato strumento di coesione sociale”. Questa la motivazione alla base dell’onorificenza conferita alla vittoriese Sofia Gentile, 19 anni, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nel corso di una cerimonia svoltasi ieri, infatti, lo stesso Presidente ha consegnato 29 Attestati d’onore di “Alfiere della Repubblica”. Sofia era l’unica siciliana fra i premiati.

 “Questo riconoscimento- ha dichiarato a Ragusah24- è stato una straordinaria sorpresa, in grado di lasciarmi senza parole, cosa per me non molto comune. Quando ho ricevuto la notizia non riuscivo a crederci e faccio ancora fatica a realizzare”. A presentare il progetto alla Presidenza della Repubblica non era stata la stessa Sofia ma, a sua insaputa, lo zio Daniele Gentile (conosciuto in città perché appartenente al corpo di Polizia Municipale e all’Ugl).

La giovane, studentessa in Psicologia del Lavoro, ha ricevuto questa onorificenza per l’ideazione e la realizzazione del progetto “Noi Posso”, nato al termine del suo Quarto Anno a Rondine, cittadella della Pace. Il progetto educativo ha dato vita ad un coro di bambini e bambine dai 4 ai 12 anni provenienti da realtà sociali, economiche e culturali tra loro diverse, molte di queste complesse, della città di Vittoria.

“Nel corso delle nostre prove, che si svolgono tutti i venerdì presso il Saloncino di San Giovanni Bosco, a Vittoria– racconta- alterniamo momenti di gioco/attività nei quali affrontiamo con i bambini e le bambine le tematiche che poi mettiamo in musica attraverso canzoni a misura di bambino. Nel coro si parla di legalità, cura dell’ambiente, degli altri, attenzione alle emozioni. Abbiamo scelto la forma del canto corale perché non permette alcuno slancio di protagonismo e sopraffazione e dunque rappresenta il concreto rovesciamento dell’espressione egoistica ‘Io posso’ nel ‘Noi Posso’ del nostro nome”.

A proposito della sua esperienza al Quirinale ha poi raccontato “Mattarella ci ha accolti con il suo mite e rassicurante sorriso nel salone delle feste del Quirinale e si è da subito creato un clima disteso e di condivisione. Le emozioni sono state tantissime e poterle condividere con i miei coetanei e le mie coetanee che sedevano a fianco a me è stato di grande aiuto per tutti e tutte. Ancora una volta esprimo la mia grande gratitudine a Rondine che ha dato a questo progetto l’occasione di nascere e a chi lavora ogni giorno per rendere concreta questa realtà: Gianna Rizza, Gabriele Di Falco, Erika Giacchi, Federica di Raimondo, Valerio Latino, Francesco Adamo, i volontari e le volontarie, la cooperativa Iride, le famiglie e quel vulcano di energie che sono i coristi e le coriste del coro “Noi Posso”.