
Arrestato dai carabinieri per i reati di turbata libertà degli incanti e falso ideologico in alcuni appalti il sindaco di Resuttano (in provincia di Caltanissetta), Rosario Carapezza. Nei suoi confronti è stata eseguita la misura cautelare dei domiciliari.
Insieme a lui sono indagati nell’inchiesta della Procura di Caltanissetta anche il capo dell’ufficio tecnico del Comune di Resuttano e altri due impiegati dello stesso ufficio. Secondo l’accusa avrebbero truccato i sorteggi per favorire un’azienda.
Sono otto in tutto gli indagati, a vario titolo, per i reati di turbata libertà degli incanti e falso ideologico negli appalti nell’inchiesta della Procura di Caltanissetta sul Comune di Resuttano, su indagini dei Carabinieri. Oltre al sindaco, da poco eletto consigliere provinciale, difeso dall’avvocato Giuseppe Dacquì, è stata applicata la sospensione per un anno dall’esercizio di svolgere un pubblico ufficio a Giuseppe Barbieri, Rup del progetto al centro delle indagini, e agli impiegati comunali Antonino Geraci e Antonino Genduso.
Sottoposti al divieto per un anno di contrarre con la pubblica amministrazione ai liberi professionisti Gandolfo Diprima, Marilena Diprima e Mario D’Anna e all’imprenditore Salvatore Castaldo.
L’indagine, avviata dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia nel maggio 2021 e riguardante un periodo temporale compreso tra il 2019 e il 2022, ha portato alla luce gravi indizi di colpevolezza, come evidenziato nel provvedimento custodiale, riguardante la prevalenza di rapporti di cointeressenza privata nella gestione della cosa pubblica: l’accusa ipotizza un collaudato sistema illecito in cui la funzione pubblica risulterebbe asservita ad interessi di parte.
Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di presunzione di innocenza fino alla condanna definitiva.