Ragusa Pride 2025: “Siamo figli3 della tempesta”, lotta e diritti

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Domenica 29 giugno Marina di Ragusa ospiterà la quarta edizione del Ragusa Pride, che quest’anno si annuncia più determinato che mai. Lo slogan scelto dal comitato organizzatore, “Siamo figli3 della tempesta”, richiama una mobilitazione che va oltre la celebrazione: un atto di resistenza, visibilità e rivendicazione politica.

Il documento politico del Pride 2025, pubblicato da Arcigay, sottolinea la natura intersezionale della manifestazione e denuncia l’ondata conservatrice e repressiva che minaccia le comunità LGBTQIA+ in Italia e nel mondo. Dalla censura dell’educazione alle differenze nelle scuole italiane, ai divieti istituzionali in Ungheria e negli Stati Uniti, il Ragusa Pride si pone come momento di lotta collettiva contro la violenza istituzionale e l’omolesbobitransfobia.

«Il Pride non può essere solo una festa – si legge nel documento – Oggi tuttə noi scegliamo di divenire tempesta».

Il presidente di Arcigay Ragusa, Andrea Ragusa, ribadisce l’urgenza: «Non possiamo restare in silenzio. Risponderemo in modo pacifico, ma forte e visibile».

Le rivendicazioni principali:

  • Educazione sessuale e affettiva nelle scuole, accessibile e laica

  • Percorsi di affermazione di genere garantiti su tutto il territorio

  • Riconoscimento pieno delle famiglie omogenitoriali

  • Matrimonio egualitario

  • Legge contro l’omolesbobitransfobia

  • Uguaglianza di diritti per tutte le identità

Il Ragusa Pride 2025 guarda anche oltre i confini nazionali, denunciando l’ingiustizia globale e il genocidio in Palestina: «Non c’è giustizia nei Pride se non c’è giustizia a Gaza», si legge nel documento.

Il 29 giugno non sarà solo una parata, ma un forte grido politico da un Sud che non vuole essere più periferia dimenticata, ma margine consapevole e resistente.

Tutti i dettagli sul sito di Arcigay e sui canali social di Ragusa Pride.