
Il Consiglio provinciale di Ragusa ha raccolto il grido d’allarme lanciato dagli operatori del settore, evidenziando le principali criticità che stanno mettendo in ginocchio l’agricoltura locale: costi di produzione insostenibili, concorrenza sleale da parte di Paesi extra-UE privi di vincoli normativi equivalenti, e una crescente esposizione debitoria, aggravata da pandemia e crisi internazionali.
Le rivendicazioni emerse dai confronti con gli agricoltori sono state riportate in Aula dalla presidente Maria Rita Schembari, la quale ha ribadito il sostegno dell’ente annunciando la volontà di elaborare un ordine del giorno unitario da trasmettere all’Assessorato Regionale all’Agricoltura, al Ministero competente e alla Commissione Europea. “Gli agricoltori rispettano le regole ambientali, le hanno integrate nei propri modelli aziendali nella convinzione che la sostenibilità sia un valore per il futuro delle nuove generazioni – ha dichiarato – ma non possono essere penalizzati da un mercato che non garantisce condizioni eque, dove i nostri produttori si trovano a competere con merci provenienti da Paesi non soggetti agli stessi vincoli normativi”.
Tra le questioni emerse, l’istituzione di una cabina di regia permanente per monitorare il comparto, il sostegno all’aggregazione delle micro imprese, contributi per l’adozione di energie alternative e un maggiore controllo sulle importazioni, in particolare nei porti come quello di Pozzallo.