Gela, diverbio stradale degenera in agguato armato: un arresto

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Una brutale aggressione a mano armata, culminata con l’esplosione di numerosi colpi di arma da fuoco, si è consumata lo scorso 7 giugno nelle campagne tra Gela e Niscemi. A farne le spese due idraulici gelesi, attirati sul posto con il pretesto di un sopralluogo lavorativo, che una volta giunti in una zona isolata sono stati prima colpiti con bastoni e poi minacciati con spari esplosi a pochi metri di distanza.

Lunedì scorso la Polizia di Stato ha tratto in arresto uno dei presunti autori dell’agguato, in esecuzione di un’ordinanza restrittiva emessa dal Gip del Tribunale di Gela su richiesta della Procura. Decisive per l’identificazione del sospettato le indagini lampo condotte dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza, che in pochi giorni hanno ricostruito la dinamica dell’episodio e individuato i mezzi utilizzati dal gruppo criminale nella fuga.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l’aggressione sarebbe maturata nell’ambito di dissidi personali tra i protagonisti. Un breve video registrato dalle vittime durante i concitati momenti dell’assalto ha immortalato infatti una Fiat Panda bianca, risultata intestata alla compagna di un pregiudicato noto alle forze dell’ordine per reati contro la persona e il patrimonio.

L’uomo, finito ora in carcere, avrebbe organizzato l’agguato insieme ad altri due complici ancora in via di identificazione. Dalle immagini si nota l’arrivo della Panda sul luogo dell’imboscata e la sua fuga successiva. Proprio la targa parzialmente leggibile è stata fondamentale per risalire al proprietario del veicolo, consentendo alla Polizia Scientifica di raccogliere ulteriori prove: sull’auto sono stati rinvenuti segni di danneggiamento compatibili con un alterco avvenuto due giorni prima tra l’indagato e le future vittime.

Le tensioni pregresse – stando a quanto emerso – sarebbero scaturite da un diverbio stradale, degenerato poi nei giorni successivi fino alla pianificazione del raid armato. Entrambe le auto usate dai presunti aggressori sono state rintracciate e sequestrate; all’interno degli abitacoli sono stati trovati elementi ritenuti utili all’inchiesta tuttora in corso.

Le due vittime, sotto shock ma miracolosamente illese, hanno ricevuto assistenza medica e fornito ricostruzioni ritenute credibili dagli investigatori. La Procura continua le indagini per identificare gli altri partecipanti al violento episodio.

Qui il video: