
Un solo grido, intenso e commosso: “Patrono!”. Così la comunità giarratanese ha accolto, sabato pomeriggio, la tradizionale “Scinnuta” del simulacro di San Bartolomeo apostolo, momento che segna l’avvio dei solenni festeggiamenti in onore del patrono principale della città.
La chiesa madre era gremita di fedeli e devoti: nessuno ha voluto mancare a quello che, per la popolazione, non è soltanto un rito religioso, ma anche un atto identitario. Grazie a un antico sistema di argani e traversine in legno, i portatori hanno fatto scendere il simulacro dall’altare maggiore, tra il rintocco festoso delle campane e lo sparo di 24 colpi di cannone. Un’atmosfera di emozione collettiva, tra lacrime, applausi e invocazioni, ha accompagnato il momento.
Fino al 24 agosto, giorno della solennità del santo – che quest’anno cadrà di domenica – la chiesa sarà il fulcro delle celebrazioni organizzate dall’amministratore parrocchiale, don Salvatore Puglisi. L’appuntamento più atteso resta quello della “Sciuta” di mezzogiorno, quando il simulacro verrà portato fuori dalla chiesa tra l’entusiasmo della folla. Una discesa spettacolare, resa ancora più suggestiva dalla ripida scalinata che da sempre affascina fotografi e turisti, trasformando la processione in uno dei momenti più iconici dell’estate iblea.
Il programma religioso proseguirà già domani, 19 agosto, con la recita del Rosario alle 18.15, seguita alle 18.45 dalla riflessione di don Concetto Occhipinti, vicario episcopale della Diocesi di Roma, sul tema “La Chiesa una”. Alle 19, lo stesso don Occhipinti presiederà la celebrazione eucaristica. Mercoledì 20 agosto si replica con Rosario e riflessione – questa volta sul tema “La Chiesa santa” – e con una nuova messa alle 19.
La giornata si concluderà alle 21 con l’appuntamento musicale “Pacem in terris, un concerto per la riconciliazione”, proposto dalla corale parrocchiale “Regina Caeli”, diretta dal maestro Francesco Giaquinta, con la partecipazione del soprano Lina Pluchino.