
Un sistema sanitario più moderno, efficiente e vicino ai cittadini siciliani: questo l’obiettivo della nuova Rete ospedaliera che oggi ha ricevuto l’apprezzamento del governo regionale riunito a Palazzo d’Orlèans. Il documento, che ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza permanente della Programmazione sanitaria, ora approderà sui tavoli della VI Commissione (Salute) dell’Ars per il parere obbligatorio previsto dalla normativa e, successivamente, tornerà in giunta per l’approvazione definitiva, prima di essere trasmesso al ministero della Salute per il via libera finale.
La popolazione siciliana negli ultimi dieci anni si è ridotta e il sistema sanitario deve adeguarsi alla nuova realtà, rispettando i parametri ministeriali (DM 70/2015) che prevedono 3 posti letto per 1.000 abitanti per acuti e 0,7 per lungodegenza e riabilitazione. La risposta arriva con una rete completamente ripensata che conta 139 strutture ospedaliere tra pubbliche e private. Tra gli aspetti più innovativi, il cambio di paradigma: gli ospedali periferici, anziché essere penalizzati, diventano il cuore pulsante della medicina di prossimità trasformandosi in “Ospedali di rete integrata”. Queste strutture garantiranno servizi specialistici come oncologia, gastroenterologia, oculistica e cardiologia direttamente sul territorio, evitando ai pazienti lunghi spostamenti per prestazioni che non richiedono ricoveri complessi.
La nuova rete ospedaliera, nell’idea di fondo, vede protagonisti anche i servizi territoriali: case di comunità, centrali operative territoriali e ospedali di comunità lavoreranno in stretta sinergia con i presidi ospedalieri per creare un sistema davvero integrato, capace di seguire il paziente in ogni momento del suo percorso di cura.