
Dopo settimane di tensioni politiche, pareri giuridici contrastanti e appelli alla ricomposizione, il Consiglio comunale di Ispica ha approvato alle 20.30 circa di questa sera, la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Innocenzo Leontini.
La seduta, iniziata dopo due pause di un’ora ciascuna, ha visto momenti di forte confronto politico e istituzionale. Nonostante il parere negativo del segretario generale del Comune — che aveva definito la mozione “giuridicamente illegittima” — e le successive conferme arrivate dalla Prefettura e dall’Assessorato regionale alle Autonomie locali, che avevano ribadito l’improcedibilità dell’atto, una parte del Consiglio ha scelto di procedere ugualmente al voto.
I consiglieri Milana, Galifi, Roccasalva, Ricca e Antonella Denaro hanno abbandonato l’aula. Alle ore 18,20 l’avvio dei lavori e l’intervento del sindaco Leontini, che ha lanciato un ultimo appello all’unità politica e alla “ricomposizione del quadro amministrativo”. “Questa stratificazione di pareri non può lasciare dubbi — ha detto Leontini —. Invito i consiglieri a riflettere sulla necessità di un rilancio comune dell’attività amministrativa, superando le divergenze personali e politiche”.
Nonostante le parole del primo cittadino, la maggioranza dei consiglieri presenti ha ribadito la propria volontà di procedere. “La mozione è legittima”, hanno sostenuto, citando diverse sentenze a sostegno della loro posizione.
Il segretario comunale, intervenendo durante la seduta, ha annunciato che il sindaco aveva già individuato il vicesindaco. Lo stesso ne ha poi annunciato il nome: Tonino Cafisi.
«Avete dimostrato che a voi non interessava alcun parere. Anzi, avete persino messo in dubbio l’esistenza stessa del parere della Prefettura. Avevate già deciso di andare avanti comunque, a prescindere da tutto».
Poi, con tono amaro, ha aggiunto:
«Siamo ormai in piena campagna elettorale: Natale, Capodanno, Carnevale e Pasqua… e già si pensa alle urne. Se davvero volete che sia il popolo a decidere, lasciategli la parola tra quattro mesi. Questa sfiducia non serve ad anticipare le elezioni, serve solo a colpire l’immagine del sindaco. Un commissario, del resto, non avrebbe neppure il tempo di insediarsi prima del voto».
Alle ore 20 erano presenti dieci consiglieri su sedici. Al termine dell’appello nominale, la mozione di sfiducia è stata approvata con dieci voti favorevoli, compreso quello del presidente del Consiglio comunale.
I voti favorevoli: Muraglia, Arena, Monaca, Oddo, Sudano, Genovese, Ignaccolo, Sessa e Stornello, oltre al presidente, Giombattista Genovese.
“È un brutto momento per tutti”, ha commentato visibilmente provato il presidente del Consiglio dopo la votazione, annunciando anche, dopo un ulteriore voto, l’immediata esecutività dell’atto.
