Elf on the Shelf, la magia natalizia per bambini che conquista l’Italia

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Con l’arrivo di dicembre tornano le luci, gli addobbi e le prime atmosfere natalizie. Tra le abitudini che negli ultimi anni stanno facendo breccia anche nelle case italiane c’è l’ “Elf on the Shelf”, l’Elfo sulla Mensola, un piccolo rito quotidiano che sta appassionando sempre più famiglie e, soprattutto, i bambini.

La tradizione nasce negli Stati Uniti, dove il fenomeno è esploso nel 2005 con la pubblicazione del libro The Elf on the Shelf di Carol Aebersold e della figlia Chanda Bell. Il racconto — tutto in rima — si ispira a una leggenda americana legata al periodo tra il Ringraziamento e il Natale: un elfo, mandato da Babbo Natale, osserva il comportamento dei bambini e riferisce ogni notte al Polo Nord, aiutando Santa Claus a decidere i doni.

Il gioco funziona così: all’inizio di dicembre (in molte famiglie il primo giorno del mese, in altre l’8 dicembre) compare in casa un piccolo elfo di stoffa. Ogni notte “torna in Lapponia” e, al rientro, si nasconde o si posiziona in posti sempre diversi. Al mattino i bambini lo cercano, scoprendolo in luoghi insoliti: seduto sul frigorifero, nascosto tra i vestiti, appeso alle tende, intento a mangiare un biscotto o autore di simpatici dispetti.

A rendere ancora più divertente la tradizione è la creatività dei genitori, che ogni giorno inventano una nuova scena, a volte anche lasciando messaggi o piccoli regalini. Per i più piccoli l’arrivo dell’elfo diventa un rituale atteso, capace di rendere speciale ogni risveglio del mese di dicembre.

In Italia il fenomeno è arrivato da poco ma sta crescendo rapidamente, grazie anche alla diffusione sui social dove le famiglie condividono foto e idee su come inscenare le avventure quotidiane del loro elfo.

Che si tratti di una moda o di una nuova tradizione destinata a restare, una cosa è certa: l’Elf on the Shelf contribuisce a portare nelle case un pizzico di magia, rendendo l’attesa del Natale ancora più speciale per i bambini.