
La fotografia e l’arte contemporanea tornano protagoniste alla Galleria Susanna Occhipinti che presenta Miei cari, la mostra collettiva che riunisce le opere di Giovanni Blanco, Giovanna Brogna Sonnino, Andrea Iran, Filippo La Vaccara, Gaetano Longo, Fabio Sgroi e Vito Stassi. Aperta dal 20 dicembre 2025 al 31 gennaio 2026, la mostra inaugura sabato 20 dicembre 2025 alle ore 18:30, negli spazi della Galleria Susanna Occhipinti a Ragusa.
Miei cari, con la virgola, è il titolo scelto per la collettiva: l’incipit di una lettera, un’espressione affettuosa e consapevolmente incompleta che introduce a un progetto espositivo che si fonda sui tempi lunghi delle relazioni e su un modo di collaborare condiviso, costruito nel dialogo continuo tra galleria e artisti.
La collettiva si configura come un progetto corale che riflette sul ruolo della galleria non come semplice luogo di passaggio o di contrattazione, ma come spazio di cultura, relazione, cura e responsabilità reciproca. Un contesto in cui il lavoro degli artisti contribuisce a costruire una comunità temporanea, attraversata da fiducia, tensioni e visioni condivise.
Le opere in mostra delineano il percorso eterogeneo, ma coerente, di Susanna Occhipinti, proprietaria e responsabile dell’omonimo spazio ragusano, il cui progetto espositivo nasce nel 2013 con una vocazione precisa: promuovere l’arte contemporanea a Ragusa attraverso un lavoro fondato sulla relazione, sulla continuità e su una presenza attiva nel tessuto culturale della città. La selezione di dipinti a olio di Giovanni Blanco affronta, con ironia e vena parodistica, la condizione dell’artista intento a copiare, osservare, imitare. Le fotografie di Giovanna Brogna Sonnino, tratte dal progetto Offerings Gibellina, si concentrano sulle reliquie affettive lasciate dal terremoto del Belice del 1968. Andrea Iran espone un trittico fotografico che propone un’idea di cartografia rovesciata, capace di rivelare uno sguardo sul mondo più che il mondo stesso. Una grande carta dipinta ad acrilico di Filippo La Vaccara rimanda a una figurazione statuaria, in cui lo spazio è definito esclusivamente dal colore. I dipinti a olio di Gaetano Longo nascono come gemmazione da un dipinto di Concetto Maugeri del 1919, attivando un dialogo tra memoria e pittura. Nel percorso, anche una tela di piccolo formato di Vito Stassi, dipinta a olio, in cui tra blu e bruni affiorano anatomie sfocate e sospese. In occasione della mostra sarà inoltre presentata una cartella inedita, contenente tre fotografie analogiche di Sgroi che offrono una prospettiva sul grande teatro primordiale che è Palermo, realizzate appositamente per Miei cari,.


