Come si lavora nel “caos” del Tribunale di Ragusa

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Mentre gli uffici del Tribunale di Modica vanno svuotandosi progressivamente in favore di quelli del Tribunale di Ragusa – dove in alcuni casi ci si prepara a erigere separé in cartongesso per dividersi gli spazi e in altri le stanze sono ancora prive di sedie e scrivanie, tanto che i funzionari non sono nelle condizioni di svolgere nemmeno il minimo delle attività – il Comitato pro Tribunale di Modica ha incontrato il Presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.

E dall’incontro è emerso chiaramente come la più realistica delle possibilità per un estremo tentativo di salvezza del Tribunale (mentre comunque procede l’iter del ricorso al Tar) sarebbe che l’Ars promuovesse il referendum abrogativo, come hanno già fatto in Abruzzo e Molise. Crocetta a quanto pare sta prendendo in considerazione questa possibilità, così come quella di sollevare un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato e la Regione, pur avendo ribadito anche la disponibilità della Regione stessa a concorrere alle spese di mantenimento della struttura modicana senza escludere la possibilità di stessa in relazione al progetto di geografia giudiziaria: è un’ipotesi è tuttavia difficile, se non impossibile, da concretizzare, dato che lo stesso tentativo era stato fatto dal Presidente della Regione per il Tribunale di Nicosia, pochi giorni prima che la riforma entrasse in vigore, e il Ministero aveva chiuso le porte a questa possibilità.