Torna Festiwall, fino al 30 settembre Ragusa al centro dell’Arte Urbana

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Si apre domenica 24 settembre la terza edizione di FestiWall  che per una settimana, fino a sabato 30 settembre, trasformerà Ragusa in un cantiere a cielo aperto dove i protagonisti saranno gli artisti e i muri su cui lavoreranno.

Il festival gode del supporto e della collaborazione del Comune di Ragusa, che ha scelto di sostenere FestiWall sin dalla sua prima edizione, a cui si aggiunge una rete di imprese e attività locali che contribuiscono alla costruzione dell’evento.

“Per il terzo anno consecutivo, – afferma il Vicesindaco Massimo Iannucci – abbiamo rinnovato il sostegno a FestiWall, perché oltre all’evidente riqualificazione dei prospetti ci sembra uno strumento che può portare grandi frutti in termini di attrattiva turistica. Le opere che in questi anni gli artisti di FestiWall hanno prodotto sono un lascito alla città che la comunità dovrà tutelare e far fruttare”.

FestiWall, torna a Ragusa con la formula diventata ormai classica: 5 artisti per 5 muri, insieme a un fitto programma di eventi collaterali tra workshop, talk, mostre e live. Prosegue così un percorso di ricerca nell’ambito della migliore arte pubblica internazionale, con lo scopo di offrire alla città un panorama completo delle ultime produzioni della Street Art e dei suoi rappresentanti più interessanti.

Le opere murali realizzate da artisti di fama mondiale si sommano ai dieci muri delle passate edizioni, opere permanenti consegnate alla comunità che hanno attivato un processo di rigenerazione urbana e hanno dato la possibilità ai cittadini di vivere in maniera più emozionale il proprio territorio.

Per questa edizione gli artisti coinvolti, GUE (IT), Marat Morik (RU), Guido Van Helten (AU), Sebas Velasco (SPA), Zoerism (FRA), lavoreranno nel centro storico della città. Iperrealismo, figurazione, astrattismo, elementi grafici, architettonici o meccanici, questi alcuni dei motivi rintracciabili nelle opere degli artisti invitati, tutti accomunati da un forte legame con il contesto in cui lavorano e da una profonda sperimentazione sul linguaggio artistico.

Se nelle prime due edizioni il festival si è rivolto alle aree di più recente costruzione, prima al nuovo centro cittadino e poi alla zona popolare del quartiere selvaggio, questa volta si concentra su un tema critico fondamentale della città di Ragusa: lo spopolamento del centro storico e le sue ricadute sull’area urbana.

Una serie di pianificazioni politiche poco lungimiranti hanno fatto sì che oggi il centro storico di Ragusa, nonostante la bellezza architettonica e la naturale funzione sociale, risulti per lo più disabitato. La disponibilità di alloggi non ristrutturati e a basso costo ha favorito il ripopolamento di quest’area da parte di famiglie meno abbienti, spesso migranti, innescando una deriva ghettizzante che rende necessaria una riflessione condivisa. Continua così il focus sul territorio che da sempre è caratteristica di successo del festival.

L’arte urbana compone una mappa, disegna un nuovo paesaggio, rimette in moto pratiche positive per la cittadinanza. Come affermano Vincenzo Cascone e Antonio Sortino dell’Associazione Culturale Pandora, ideatori e curatori del progetto: «la collocazione delle opere d’arte all’interno del tessuto urbano del centro storico vuole stimolare il dialogo e il confronto di tutti i residenti, senza alcuna distinzione di sorta, per favorire una rinascita di questo importante quartiere della città».

Questa edizione è stata anticipata da un’anteprima lo scorso 5 agosto a Marina di Ragusa, nel centro della movida estiva: presso Piazza Torre l’artista spagnolo Dulk, uno dei protagonisti più visionari del panorama della Street Art internazionale, ha realizzato il murale “Lost & Found”, lanciando un grido d’allarme sui tragici effetti della corruzione ambientale e le sue inevitabili conseguenze.

L’indipendenza del progetto, la capacità di innescare relazioni durature con partner attivi sul territorio, la ricchezza dell’offerta culturale e la puntuale analisi delle dinamiche urbane, rendono FestiWall un unicum sulla scena artistica italiana e contribuiscono a trasformare Ragusa in una delle mete di riferimento per gli appassionati di Street Art. Per questa terza edizione il festival avrà il suo Quartier Generale presso il “City”, struttura che doveva rappresentare un luogo di socializzazione adiacente all’area verde della città, ma che da qualche anno versa in uno stato di degrado e abbandono. Viene riaperto proprio per FestiWall, per ospitare tutti gli eventi della manifestazione, dalla mostra site-specific di Geometric Bang, al workshop di Letterpress, alle selezioni di documentari su Street Art, Public Art e Graffiti, alle performance e al talk con Giuseppe Stagnitta (Emergence Festival), Andrea Bartoli (FARM Cultural Park), e alla presentazione del libro “La street art in Sicilia” con gli autori Marco Mondino, Luisa Tuttolomondo, Mauro Filippi; infine la festa di chiusura, che per il primo anno, è stata organizzata in collaborazione con Ortigia Sound System Festival, al fine di mettere in rete i più interessanti festival siciliani.

A partire da lunedì 25 settembre, e per tutta la durata del festival, Cityzen, partner di FestiWall 2017, metterà a disposizione gratuitamente la sua flotta di biciclette a pedalata assistita per tutti coloro che vorranno fare un tour tra i muri realizzati durante le precedenti edizioni di FestiWall e  quelli in fase di realizzazione, per visitare Ragusa in un modo non convenzionale. A fare da guida l’app Cityzen Ragusa, scaricabile su dispositivo Apple e Android.

Ragusah24.it e Freetime sono tra i mediapartner dell’evento.