Linee troppo generali

0

Sulla vicenda dell’aeroporto di Comiso continuano a imperversare termini impegnativi e altisonanti. “Impressiona” leggere che per il Magliocco si sono riuniti gli stati generali: un fraseggio insopportabile;  sono già passati troppi annunci e tante frasi ad effetto sulla auspicata, ma non ancora avvenuta apertura dello scalo.

 

Sembrerebbe quasi che Alfano, Di Bennardo, Avola, e Taverniti, accompagnati dagli altri partecipanti a quella che alcuni hanno definito “tavola rotonda”, siano pronti alla rivoluzione. Nulla di tutto ciò. Il comitato ristretto permanente – nato da una costola degli ancora più impegnativi Stati Generali della provincia di Ragusa – ha deciso di chiedere un incontro immediato con il presidente Crocetta, affinché questi si adoperi presso l’esecutivo Monti, per inserire l’aeroporto di Comiso fra gli scali di interesse nazionale. Il tutto in piena campagna elettorale: per l’ennesima volta l’aeroporto ne entra a far parte di diritto.  Ma siamo sicuri che l’attuale governo di Palazzo Chigi faccia in tempo ad assecondare la richiesta che porta il sigillo degli stati generali?  La realtà è un’altra. Al di là delle classificazioni date o non date allo scalo, oggi, alla popolazione della Sicilia sud Orientale interessa se e quando l’aeroporto sarà aperto. Il tempo degli annunci ad hoc e dell’abuso di una determinata terminologia è scaduto. Non saranno certamente gli Stati Generali per l’aeroporto di Comiso ad incantarci. Ora, più che mai, interessa sapere chi e quali compagnie aeree sono interessate all’acquisto degli slot dell’aeroporto. Interessa conoscere in che modo e presso chi sono stati messi a disposizione piste e servizi del Magliocco. Interessa sapere in che modo hanno risposto i soggetti interpellati. Sono questi gli interrogativi da porre. Conoscere la sola data di apertura di un aeroporto (nel caso di Comiso non si conosce neppure quella) non  è sufficiente. Molte settimane prima del volo inaugurale devono essere noti i nomi delle compagnia interessate che, a loro volta,  devono avere il tempo necessario di potere promuovere la presenza su Comiso e di potere vendere i relativi biglietti. Per Comiso, purtroppo, non si dispone nessuno di questi dati.

 

In conclusione, appare ovvio che a seguito di questa riunione degli Stati Generali non ci sarà alcuna “rivoluzione”. La terminologia usata, tuttavia, potrebbe essere più utile del previsto nella classificazione dell’intera vicenda: basta ricordare che gli Stati Generali della Francia rivoluzionaria del ‘700 ospitavano il terzo stato fin dall’apertura dei lavori e, soprattutto, erano dotati di potere decisionale.