Il Palazzetto di Giarratana tornerà agibile

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Era il 10 giugno dell’anno scorso quando migliaia di tifosi di Giarratana festeggiavano la storica promozione della S.Vito in serie B-1. Un traguardo inedito per il maschile, non per la piccola comunità montana che a livello femminile conobbe il miracolo Aurora di fine anni 80 capace di arrivare fin sull’Olimpo del volley, la A-1. Tanti i nomi protagonisti di queste due imprese sportive ma un solo comune denominatore. Il palazzetto dello sport. Il palazzetto, o meglio la palestra, ha rappresentato spesso il settimo uomo in più per Giarratana. Mettete duemila tifosi rumorosi, senza che uno spillo riesca a cadere a terra, che ti urlano dall’inizio alla fine. Questo è il palazzetto di Giarratana. O per meglio dire è stato.
Dal 30 ottobre scorso la struttura è stata chiusa per carenze nel muro portante. Da allora per la San Vito è cominciato un lungo peregrinare per la provincia. Partite a Modica, allenamenti a Ragusa, Modica, Chiaramonte, San Giacomo. Sempre con l’etichetta di ospiti, di abusivi che spesso è pesata sul morale dei rossi giarratanesi. Tanto da far precipitare la classifica. Le cifre sono impietose.  4 punti in due partite giocate in casa prima del 30 ottobre, 9 nelle altre 11. Un tracollo spiegabile con l’esilio forzato. Un esilio che ha riguardato l’intero sport giarratanese che ruota attorno a quel vecchio palazzetto costruito alla fine degli anni ’70. Ma cosa è successo quel 30 ottobre?
L’amministrazione Giaquinta, da poco insediatasi, decise di dare una bella controllata a diversi edifici pubblici, tra cui il palazzetto. La struttura risultò l’unica con i requisiti non sufficienti per garantire la sicurezza e per questo fu chiusa con decreto immediato. La sicurezza prima di tutto naturalmente ma c’è da tremare al solo pensiero che tre mesi prima migliaia di persone erano pressate all’interno del palazzetto già pericolante visto che pare difficile che la struttura sia diventata non agibile nei soli mesi estivi.
Comunque da allora sono passati 100 giorni e la prima impalcatura è stata montata appena pochi giorni fa. Perché tutto questo tempo perso? La burocrazia italiana, e siciliana in particolare, sta mietendo una nuova vittima: lo sport a Giarratana.
All’indomani della chiusura l’ufficio tecnico aveva pensato ad un affidamento diretto dei lavori. La paura di probabili ricorsi però fece optare per lo svolgimento di una gara d’appalto. Sfruttando un ribasso d’asta di 80 mila euro sui 500 mila messi a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti per i lavori di ristrutturazione del vicino stadio, l’amministrazione Giaquinta riuscì anche a trovare i fondi necessari alla messa in sicurezza. Ma la Cassa ha chiesto chiarimenti sulla destinazione degli 80 mila euro bloccando di fatto tutto. Ora finalmente qualcosa sembra muoversi. Se non ci saranno altri intoppi il S.Vito tornerà a casa il 9 marzo contro Monterotondo. Ancora in tempo per salvare la stagione. Nel frattempo disputerà altre due gare da emigrante a Chiaramonte. “Fondamentale è stata la collaborazione dell’assessore allo sport di Chiaramonte, Cascone – ha dichiarato il DG Salvatore Di Pasquale – che sta facendo di tutto per rendere agibile il palazzetto chiaramontano. Stringiamo i denti ancora per un mese, poi finalmente potremo tornare ad abbracciare i nostri meravigliosi tifosi”. Appuntamento dunque al 9 marzo, ritardi permettendo.