Una soffiata manda all’aria un clan di spacciatori tunisini

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Compariranno davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Modica per rispondere di detenzione e cessione di notevoli quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, acquisto e smercio di banconote false, e lesioni i tunisini M.Y. 36 anni, J.S. di 30, B.F.K. di 25 anni e braccio destro di M.M. 33 anni, attualmente detenuto e presunto capo di una banda dedita allo spaccio di droga nello sciclitano.

A troncare la proficua attività dei sodalizio criminale, da tempo sotto controllo da parte dei militari dell’Arma, sarebbe stata un soffiata che avvertiva le forze dell’ordine della presenza di un corriere sull’autobus della linea Palermo/Modica.

Era il 5 gennaio del 2011 quando i militari si fecero trovare alla fermata del bus e, individuato il corriere, lo bloccavano.

Il tunisino B.F.K. riusciva a divincolarsi e, mollato il borsone col carico di sostanza stupefacente, acquistata all’ingrosso sulla piazza del capoluogo isolano, fuggiva perdendosi nel dedalo di viuzze del centro storico modicano rendendosi latitante. Episodio, quest’ultimo, che chiudeva il cerchio attorno alla banda specializzata nel commercio, all’ingrosso e al dettaglio, di droga di vari tipi. Proficue indagini, intercettazioni e pedinamenti durati circa un anno, che troncavano la carriera malavitosa dei quattro extracomunitari.

Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un clan con un ingente giro d’affari che avrebbe addirittura permesso al presunto capo M.M. di crearsi in patria un vero e proprio tesoretto. Costui, infatti, spediva regolarmente i lauti proventi dell’attività illecita alla propria famiglia che, prontamente, provvedeva a gestirglieli e farglieli fruttare.