La crisi crea i “nuovi bisognosi”

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I centri di ascolto diocesani di Ragusa, Comiso e Vittoria, hanno incontrato 1.216 persone nel corso del 2012 (+18% sul 2011). Contando anche i componenti del nucleo familiare il servizio si è rivolto a 3.700 persone. I dati, raccolti dall’Osservatorio diocesano delle povertà, sono stati presentati ieri pomeriggio, in Curia, nel corso di un incontro che il vescovo ha tenuto con i volontari dei Centri ed organizzato dalla Caritas. Il 71% degli utenti è italiano, il 63% è di sesso femminile. Il numero di minori coinvolti è di 1.012 (+26,5% rispetto al 2011). Sono stati registrati oltre 3.100 casi di bisogno (+75%). Numeri “forti”, che fotografano una situazione di estremo disagio in cui la crisi ha gettato anche la popolazione iblea. La Caritas e le parrocchie fanno il possibile, ma gli aumenti di richieste sono elevatissimi e diminuiscono i fondi. Gli interventi realizzati sono stati 3.175 (-29% sul 2011), questo perchè nel 2011 c’erano a disposizione i fondi del progetto povertà finanziato dalla Regione, fondi che sono poi via via terminati nel 2012. Le maggiori voci di richiesta e di intervento sono: buoni pasto, sussidi economici, bombole,vestiario, medicine, affitti, voucher di conciliazione. Nel dettaglio, i dati per ogni centro d’ascolto. A Ragusa sono state seguite 648 famiglie, la maggior richieste d’aiuto proviene da donne (63%). Più della metà, il 56%, sono italiani. Tra gli stranieri la stragrande maggioranza di chi chiede un aiuto è comunitario (il 41% sono rumeni). I minori coinvolti sono 523 (di questi 87 vivono in famiglie separate). La fascia d’età più critica è quella tra i 31 ed i 40 anni. Questo il dato del Centro ascolto di Vittoria: 273 famiglie seguite, 64% richieste d’aiuto provengono da donne. Gli italiani sono la stragrande maggioranza, l’87%. I minori coinvolti in situazione di disagio sono stati 303. A Vittoria l’età del disagio varia molto, dai 20 ai 60 anni. Ed ancora Comiso: 132 famiglie di cui i volontari si sono presi cura. Anche qui in maggioranza si tratta di Italiani, il 78%. Come nelle altre città pesa la situazione di separati e divorziati. La fascia d’età più a rischio è quella tra i 41 ed i 50 anni. Nei dati dell’Osservatorio rientrano anche quelli di alcune parrocchie che hanno attivato centri d’ascolto. Ai Santi Apostoli di Comiso sono stati seguiti 22 casi, con la realizzazione di 182 interventi. Il centro interparrocchiale San Pietro – San Luigi di Ragusa di casi ne ha seguiti 39, pagando 20 bollette, 42 mesi di affitto, due rate di assicurazione auto, 100 buoni pasto, 6 kit scolastici. Nel 2012, la Casa di accoglienza per donne voluta dal vescovo a Comiso, ha accolto otto donne ed altrettanti minori, fornendo loro assistenza psicologica e sociale.

 

Nel 2012, gli uffici della Caritas hanno anche attivato anche una serie di servizi per consentire l’erogazione del Prestito della Speranza, iniziativa di microcredito avviata dalla Conferenza episcopale italiana in collaborazione con gli Istituti bancari. Nel 2012 sono state trattate 14 pratiche, di cui 13 per prestiti a famiglie ed una per un’impresa, che tuttavia non è stata approvata. Le 13 famiglie che hanno richiesto il beneficio sono suddivise nelle seguenti città: una ad Acate, tre a Comiso, quattro a Ragusa e cinque a Vittoria. Delle tredici pratiche ne sono state portate avanti 9 poiché quattro hanno rinunciato. Tra queste ne sono state accolte ed erogate cinque (tre a Comiso, una a Vittoria e una a Ragusa). Sono già in fase di restituzione cinque prestiti erogati nel 2011 e all’inizio 2012. La Caritas ha anche curato l’istruttoria per le iniziative di microcredito finanziate dalla Regione siciliana. In un anno ci sono stati 276 contatti. In totale sono state presentate in banca 85 pratiche (51 per ristrutturazione abitazione o acquisto mobili, 22 per progetti di vita, 17 per salute). Quattordici prestiti sono stati già erogati, mentre 41 pratiche hanno avuto esito negativo. In 30, infine, sono ancora in attesa di risposta.

 

[Fonte: Giornale di Sicilia]