Scommesse e slot machine fuorilegge, a Comiso scattano le denunce

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Una persona è stata segnalata all’autorità giudiziaria dagli uomini del Commissariato di Polizia di Comiso nell’ambito di specifici controlli effettuati per contrastare il fenomeno del gioco d’azzardo. L’attenzione è stata puntata, in particolare, sulle attività commerciali ricadenti in territorio comisano. Un comisano di 33 anni, titolare di una sala giochi con annesso centro scommesse, è stato denunciato per essersi reso responsabile di esercizio abusivo aggravato di attività di gioco di scommesse e d’azzardo. All’interno dell’attività, infatti, si svolgevano scommesse non autorizzate sul territorio nazionale con bookmaker maltesi. L’uomo verrà denunciato penalmente e gli inquirenti proporranno la revoca della licenza relativa all’attività commerciale.

Durante altri controlli effettuati ad esercizi commerciali e precisamente all’interno di un esercizio pubblico di Comiso gli agenti hanno invece trovato tre slot machine ed una macchinetta a led rotanti.
Le slot machine, in particolare, non erano collegate all’azienda Monopoli di Stato né erano identificabili dalla targhetta che avrebbero dovuto avere.
La macchinetta a led rotanti, invece, è considerata completamente illegale perché si tratta di un apparecchio nel quale il giocatore non esprime la propria abilità fisica, mentale o strategica, come previsto invece dal comma 7 lett c) dell’art. 110 del Tulps, dato che l’esito di ogni partita è predeterminato a priori dal software di programmazione della stessa macchina. Al gestore sono state quindi comminate sanzioni per un totale di 5.300 euro circa.
L’intervento degli uomini del Commissariato di Comiso in questo ambito assume una particolare rilevanza, considerate le gravi conseguenze cui va incontro il giocatore patologico che, in quanto tale, non riesce a fermarsi nonostante continui a perdere. Le slot machine non collegate ai Monopoli di Stato, infatti, non garantiscono la percentuale di vincita obbligatoria prevista dalla legge.

Sempre nell’ambito dei controlli amministrativi, inoltre, altre tre persone sono state segnalate all’autorità giudiziaria per disturbo della quiete pubblica. In questo caso i controlli sono scattati in Piazza Fonte Diana; i tre titolari di un noto locale della zona sono stati identificati e segnalati, a seguito di un esposto presentato nelle scorse settimane in Procura ed in Commissariato dai residenti di quella zona. Da una verifica è quindi risultato che, contrariamente a quanto previsto da una ordinanza sindacale che permette la filodiffusione all’interno degli esercizi pubblici sino a determinate ore in base ai giorni della settimana e senza che la stessa possa arrecare disturbo, la musica diffusa dal locale veniva invece sentita anche a notevole distanza.