Arrestato il vittoriese che violentò la nipotina di 5 anni

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Il 19 novembre scorso, all’esito di laboriose ed accurate indaginicoordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa Claudia Maone, il Commissariato di Polizia di Vittoria aveva dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di Misura di Sicurezza Provvisoria emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari nei confronti di un uomo di 45 anni ritenuto responsabile di violenza sessuale nei confronti della nipotina di 5 anni.

Nel corso di questi mesi la Procura della Repubblica ha richiesto diversi “Incidenti probatori” e all’esito di uno di questi in cui è stata esperita la perizia psichiatrica sul presunto autore dei fatti di reato, si è accertato che al momento del fatto l’uomo non era per infermità, in stato di mente da escludere la capacità di intendere e di volere. Pertanto, ricorrendone i presupposti applicativi, il Giudice per le Indagini Preliminari Maggioni ha disposto applicarsi all’indagato la misura della custodia cautelare in carcere che è stata eseguita sabato scorso dagli Agenti del Commissariato di Polizia di Vittoria in collaborazione con la Polizia Penitenziaria.

L’uomo è indagato perché in più occasioni, anche in tempi diversi, con violenza ed abuso di autorità derivante dalla sua qualità di fratello della madre della bambina, e abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della parte offesa, prendendola in disparte, la costringeva a compiere o subire atti sessuali contro la sua volontà.

La turpe vicenda era venuta fuori a seguito della segnalazione pervenuta alla Polizia dal pronto soccorso dell’ospedale di Vittoria.

Con sollecitudine, considerati la gravità dei fatti e la necessità di tutelare la bambina, la Polizia, coordinata dall’Autorità Giudiziaria di Ragusa aveva esperito gli accertamenti investigativi e si era intervenuti con il ricovero dell’uomo presso l’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.

All’esito degli ulteriori risultati acquisiti dall’autorità giudiziaria durante gli “stralci” di dibattimento nel corso degli “Incidenti probatori”, essendo emerso che l’uomo al momento dei fatti era capace di intendere e di volere, è stata applicata la custodia in carcere.