Madonna Addolorata: 103 anni di tradizione

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Centotre anni di tradizione. Centotre anni di devozione. La città di Comiso torna in festa, come succede ogni terza domenica di maggio, per un momento di grande spessore religioso, storico e culturale. Il culto alla Madonna, venerata presso la Chiesa madre Santa Maria delle Stelle, si è sviluppato in modo particolare dal 1774, anno in cui fu acquistato a Napoli l’attuale simulacro che fino al 1910 veniva portato in processione il Venerdì di Passione, ovvero il Venerdì che precede la Domenica delle Palme. Ma proprio centotre anni fa, su richiesta dei fedeli “matricrisiari”, i parrocchiani della Chiesa Madre, monsignor Luigi Bignami, arcivescovo della Diocesi di Siracusa, decise di posticipare l’evento proprio a maggio, mese tra l’altro dedicato alla Madonna. Per i devoti e per la comunità religiosa della città di Comiso si tratta di un appuntamento molto atteso e insostituibile. Per tutta la durata della festa, l’emozione è palpabile e rinnova il grande legame esistente tra i fedeli comisani e la Madonna Addolorata.

 Prenderanno il via venerdì 17 maggio in Chiesa Madre i solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata con il tradizionale “Settenario” che quest’anno sarà predicato da don Valentino Salvoldi. In preparazione dei momenti clou, per sette giorni, al termine della messa, un momento vibrante e ricco di pathos, il canto della “Sittina”, con la preghiera che di volta in volta sarà animata da gruppi e associazioni differenti, farà rivivere ai fedeli i dolori di Maria. In particolare, viene declamato un testo dialettale di origine antichissima e composto da sette strofe che parla dei sette dolori della Vergine: la profezia di Simeone, la fuga in Egitto, la sosta di Gesù nel tempio, l’incontro sulla via del Calvario, la crocifissione, la morte e la deposizione con la sepoltura. Al termine, i fedeli, con la recita di alcuni versi in dialetto, esprimono l’adesione al progetto di salvezza divino che passa necessariamente attraverso il dolore e la morte. Il parroco di Santa Maria delle Stelle, don Antonio Baionetta, assieme ai componenti del comitato dei festeggiamenti, ha predisposto una serie di iniziative che, come sempre, sono destinate a richiamare un numero consistente di fedeli. Per tutta la durata del “Settenario”, l’altare maggiore della Chiesa madre, sul quale è posta la statua dell’Addolorata, rimane velato da una pregevole tenda di filet ricamata nel 1928 da molte mani nel laboratorio della signorina Giuseppina Agosta. Il ricamo è costituito da un grande cuore trafitto da una spada, dai simboli dei quattro Evangelisti e dalle parole di Gesù a Giovanni: “Ecce Mater Tua”. Il culto alla Madonna, venerata presso la Chiesa madre Santa Maria delle Stelle, si è sviluppato in modo particolare dal 1774, anno in cui fu acquistato a Napoli l’attuale simulacro che fino al 1910 veniva portato in processione il Venerdì di Passione, ovvero il Venerdì che precede la Domenica delle Palme. Ma proprio centotre anni fa, su richiesta dei fedeli “matricrisiari”, i parrocchiani della Chiesa Madre, monsignor Luigi Bignami, arcivescovo della Diocesi di Siracusa, decise di posticipare l’evento proprio a maggio, mese tra l’altro dedicato alla Madonna. Per i devoti e per la comunità religiosa della città di Comiso si tratta di un appuntamento molto atteso e insostituibile. Per tutta la durata della festa, l’emozione è palpabile e rinnova il grande legame esistente tra i fedeli comisani e la Madonna Addolorata.