Operazione “Fil Rouge 2”, otto arresti per spaccio di droga e armi

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In prosecuzione dell’operazione dello scorso novembre “Fil Rouge”, in cui furono emesse 35 ordinanze di custodia cautelare, stamani i carabinieri del comando provinciale di Ragusa, con il coordinamento della Dda di Catania, hanno portato a termine l’operazione “Fil Rouge 2”, con l’esecuzione di otto ordinanze di custodia cautelare. Gli otto gli arrestati, due dei quali ai domiciliari, devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, associazione a delinquere finalizzata al traffico di armi, e ricettazione. Capo indiscusso del sodalizio criminale – a detta degli investigatori – sarebbe l’insospettabile Giuseppe Spampinato, avvocato praticante catanese, che avrebbe avuto la base operativa a Vittoria, dove avveniva lo spaccio e il traffico di armi. Spampinato  – a detta del procuratore aggiunto della Dda Amedeo Bertone – sarebbe stato il finanziatore dell’attività e colui che si sarebbe occupato anche di mantenere i contatti con i canali di approvvigionamento per lo stupefacenti e le armi. Gi elementi di responsabilità  sarebbero stati individuati da intercettazioni ambientali e telefoniche, e dalle dichiarazioni di tre collaboratori di giustizia , due della Stidda e uno di Cosa Nostra. I collaboratori avrebbero fatto riferimento all’attività dell’associazione capitanata da Spampinato, detto l’Avvocato, che avrebbe avuto rapporti con la Stidda per l’acquisto e la cessione della droga. Le  dichiarazioni dei collaboratori di giustizia avrebbero costituito un punto di partenza, e poi si sarebbero cercati riscontri nelle intercettazioni telefoniche e ambientali, in alcune delle quali – hanno riferito gli investigatori della Dda etnea –  si sarebbe parlato di fucili, del calibro delle armi, in alcuni casi con riferimenti espliciti, in altri in modo allusivo. E’ stato poi il Sostituto Procuratore della Dda etnea Lucio Setola a riferire della particolarità di questa indagine che avrebbe riguardato la zona grigia, ossia lo Spampinato che, sfruttando la copertura professionale, avrebbe attivato una serie di collegamenti, diventando uno snodo per traffico di armi e droga nel comune di Vittoria tra il 2008 e 2009. L’avvocato praticante si sarebbe avvalso di corrieri e spacciatori, la maggior parte tunisini, oggi arrestati, per piazzare hashish, cocaina e armi.