“Sosteniamo l’unico progetto di città rimasto in campo”

0

Il vento dell’antipolitica soffia su Ragusa e compatta, in modo più o meno esplicito, vecchi e nuovi alleati verso il progetto rappresentato da Giovanni Cosentini. E se Peppe Calabrese sottolinea chiaramente che il Partito democratico non sosterrà in nessun caso un progetto politico che comprenda un apparentamento tecnico con il PdL, Giovanni Cultrera, coordinatore cittadino del partito di Silvio Belrlusconi, rompe gli indugi e lancia un appello in favore del candidato sindaco dell’attuale centro-sinistra ibleo.
“Non diciamo ai nostri elettori di andare al mare, li invitiamo invece a votare per consentire alla città di Ragusa di essere governata – scrive Cultrera –. Rifiutiamo qualsiasi forma di inciucio, non ci apparentiamo ma vogliamo contribuire affinché Ragusa cresca con l’impegno di tutti. Lo facciamo per sostenere l’unico progetto di città che è rimasto in campo, quello di Giovanni Cosentini, che ha linee direttive ben precise e progetti condivisibili”.
Non si tratta più di una diversa concezione della gestione politica della città, ma di una scelta ben più radicale a cui il 23 e 24 giugno prossimi sarà posto l’elettore.
“La nuova sfida a cui è chiamata la città di Ragusa – sottolinea il coordinatore PdL – è quella della partecipazione alla vita democratica attraverso i partiti, le regole, la democrazia. La città non dovrà confondere questi obiettivi con la vuota protesta, qualche slogan urlato in piazza, gli accerchiamenti da caccia alle streghe. Ecco perché dovendo scegliere tra l’antipolitica e una proposta politica, scegliamo la seconda. Vogliamo contribuire a migliorare Ragusa, nel rispetto delle posizioni politiche distinte di ognuno, rifiutando le inutili e dannose contrapposizioni di parte – conclude – ed avviando una costruttiva collaborazione nell’interesse esclusivo dei cittadini”.
Nessun inciucio quindi, come sottolineato anche dal deputato regionale PdL Giorgio Assenza, ma più una scelta di responsabilità in assoluta libertà di coscienza.
“La prima cosa che vorrei veramente evitare, da politico ma principalmente da privato cittadino, è – afferma Assenza – qualunque tipo di alleanza innaturale possa malauguratamente sortire dalle urne. Vorrei, per quel che mi è consentito non essendo io un abitante ed elettore del capoluogo ibleo, lasciar libertà di scelta (che sia di voto come di astensione) ai ragusani. Mi sembra la giusta valutazione etica anche alla luce della vulgata che corre: tra l’antipolitica e la politica, bisogna scegliere la seconda. Potrei anche esser d’accordo – conclude Assenza – a patto che questa non sia una malapolitica”.