Ragusa una delle sedi pilota della “Rete per l’infarto miocardico acuto”

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La provincia di Ragusa è stata individuata, insieme a quella di Catania, come provincia pilota e dotata di un sistema di ricezione collegato con le ambulanze del 118. Cinque le ambulanze medicalizzate dislocate nel territorio ibleo, a Ragusa, Modica, Chiaramonte Gulfi e Pozzallo. Le vetture avranno a bordo un sistema di telemedicina che consente la diagnosi tempestiva di infarto a casa del paziente e l’invio del tracciato direttamente all’Emodinamica di Ragusa, evitando i ritardi nel trattamento dell’infarto legati ai passaggi per Pronto Soccorsi intermedi.
“Una vera rivoluzione – spiega il direttore della Emodinamica e Cardiologia Antonio Nicosia – nella gestione dell’infarto miocardico acuto, che mette la provincia di Ragusa sullo stesso piano delle regioni del Nord Italia, dove la rete dell’infarto è già realtà da anni. Siamo molto grati all’assessore Borsellino per il grande slancio che ha dato a questo percorso, al quale lavoro da due 2 anni assieme ai componenti della Commissione regionale. Sono state acquistate 80 nuove ambulanze in Sicilia dotate di telemedicina, collegate alle Cardiologie Interventistiche di tutta l’isola. Una riorganizzazione che consentirà di ridurre sensibilmente la mortalità pre-ospedaliera dovuta a questa patologia. La sensibilità alla problematica dimostrata dal Commissario Aliquò ci ha, inoltre, consentito di compiere rapidamente i passi necessari all’avvio della rete a Ragusa e di rispondere tempestivamente alla fiducia accordataci dall’Assessorato”.
“Grazie a questa innovazione – sottolinea il Commissario Aliquò – siamo intervenuti già su cinque casi, riuscendo a salvare una vita umana. E’ davvero una grande soddisfazione essere capaci attraverso il proprio lavoro di incidere in modo così positivo sulla qualità della vita di un territorio”.
“Siamo molto soddisfatti perché attraverso questo decreto – afferma l’assessore Borsellino – la carta diventa sostanza ed acquista un valore per la vita umana. La rete che si costruisce sarà in grado di abbattere il fattore tempo e ciò sarà determinante per il paziente. Ragusa è il primo ambito territoriale nel quale si può testare la valenza di questa iniziativa, auspichiamo che si diffonda in modo capillare nel resto della Sicilia”.
A margine dell’incontro l’assessore ha accennato anche alla questione relativa all’ospedale Giovanni Paolo II. “Conosco bene i motivi che hanno ritardato l’apertura della struttura, inutile sottolineare che scontiamo il ritardo enorme nella programmazione dal 2007. La regione Sicilia purtroppo è arrivata al quinto posto nella graduatoria stilata dal Nucleo di valutazione ministeriale. Entreremo quindi nella seconda trance dei provvedimenti e in questo senso ho già preso accordi con il governo nazionale. Quanto prima quindi sarà sottoscritto l’accordo di programma, a seguito della quale ci saranno erogate le risorse economiche che aspettiamo e che garantiranno il completamento anche del nuovo ospedale ibleo”.
“Stiamo lavorando speditamente – conclude il Commissario Aliquò – e parte dei progetti sono stati già messi a bando. A giorni aspettiamo i progetti esecutivi per il completamento della struttura. Ciò dovrebbe garantire un iter veloce, sebbene qualche giorno fa abbiamo scoperto che era stata avviata una richiesta di arbitrato dal febbraio 2012, di cui nessuno ci aveva informato. Un ulteriore intoppo derivante dal passato, relativo ad un contenzioso con l’azienda che ha realizzato l’opera. Spero comunque, se non troveremo ulteriori sorprese, di consegnare l’ospedale alla città molto prima del dicembre 2014”.