Registro Unioni Civili, presentata la petizione popolare

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Il Registro per le unioni civili presso il comune di Ragusa potrebbe divenire presto una realtà.

L’iniziativa, portata avanti dalla associazione “Partecipiamo Ragusa”, presentata in conferenza stampa dal neo presidente del Consiglio comunale Giovanni Iacono, affiancato da altri componenti del movimento civico quali Paolo Frasca, Marco Dimartino e Marco Iannizzotto.

 

Il documento comprende diverse aree tematiche sulle quali intervenire al fine di superare situazioni di discriminazione per le Unioni civili, ovvero garantire eque condizioni di accesso agli interventi dell’amministrazione su casa, sanità e servizi sociali, politiche giovanili, sport e tempo libero, formazione, scuola e servizi educativi, diritti e partecipazione.

 

“Si è fatto ricorso ad una petizione popolare – spiega Frasca – ai sensi dell’articolo 8 comma 3 dello Statuto comunale. Abbiamo raccolto oltre 400 firme di cittadini ragusani dal mese di maggio a quello di luglio, grazie alle quali abbiamo potuto presentare ieri all’amministrazione Piccitto la richiesta di istituire un registro comunale. Nel corso di questi mesi abbiamo avuto l’opportunità di spiegare ai ragusani quale battaglia civile stavamo combattendo, spesso vincendo le resistenze di chi, superficialmente, pensava fosse un modo per sostituire o superare l’istituto del matrimonio o per agevolare l’adozione di figli per coppie omosessuali. La nostra proposta di estendere invece alcuni diritti alle coppie di conviventi è stata recepita e speriamo che la nuova amministrazione ci dia una risposta entro i 60 giorni previsti dallo Statuto”.

 

“Ritengo che questo tipo di iniziativa sia molto importante – continua Giovanni Iacono – Lunedì verrà convocata la prima conferenza di capigruppo ed intendo porre all’ordine del giorno la questione. Questa è una tematica che merita un approfondimento in consiglio comunale poiché evidenzia un fenomeno sociale di cui non si può più non tenere conto. Le coppie di fatto in Italia sono persone spesso legate da vincoli di grande affettività ma senza diritti. Chi svolge un ruolo pubblico ed istituzionale deve interessarsi a questo, pertanto mi impegnerò in prima persona affinché il massimo consesso cittadino dia risposte in tempi assolutamente brevi”.

 

La petizione popolare è corredata da una bozza di Regolamento comunale delle unioni civili redatta da alcuni avvocati militanti in “Partecipiamo”.

 

“Una sorta di patto di convivenza composto da cinque articoli – spiega Marco Dimartino – che sviluppano in maniera chiara la volontà di due persone di attestare una unione civile basata su vincolo affettivo, intesa come reciproca assistenza morale e materiale.

In assenza di una legge nazionale possiamo intervenire esclusivamente nell’ambito dell’autonomia locale, eppure questo rappresenterebbe già un enorme passo avanti. Molti gli aspetti della vita quotidiana coinvolti, dall’assistenza sanitaria ai servizi offerti dal Comune. Attualmente sono oltre 150 i comuni in Italia che hanno intrapreso questo percorso. Lo strumento della petizione popolare rientra perfettamente nello spirito dell’associazione Partecipiamo e contiamo di proseguire con ulteriori iniziative di impegno civico – conclude – per fornire all’amministrazione quella spinta dal basso capace di intercettare esigenze e richieste della comunità”.