Alla fine Grassiccia chiede scusa. “Ma non mi dimetto”

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Chiedo scusa a tutta la comunità e al Ministro Cecilia Kyenge. Rivolgo le mie scuse a Modica, città che insieme agli altri consiglieri rappresento. Non volevo che le mie parole risultassero offensive e di cattivo gusto. Non ho mai avuto in vita mia atteggiamenti razzisti e spero che chiunque, dai cittadini modicani ai miei più cari amici e ai partiti politici ,abbiano la bontà di accettare le mie scuse. E’ doveroso farlo“. Con queste parole il consigliere comunale di “Fare Modica” Giuseppe Grassiccia, divulgando una nota ufficiale, cerca di mettere definitivamente una pietra sopra l’incresciosa vicenda che lo ha visto protagonista, a causa di alcune esternazioni condivise sulla sua pagina Facebook a proposito del Ministro Kyenge e del caso Calderoli. “L’interesse primario del consiglio comunale e dell’amministrazione tutta – prosegue il consigliere –  è quello di agire per il bene della città, cercare di affrontare nel migliore dei modi i problemi che affliggono Modica  salvaguardando l’identità e le nostre tradizioni. Mi rincresce che la vicenda e le polemiche che ne sono conseguite abbiano distolto l’attenzione dalle reali questioni della città. Il mio sguardo sarà rivolto adesso a promuovere i valori che mi hanno sempre accompagnato nel rispetto del lavoro svolto da tutte le cariche istituzionali.

Grassiccia però chiarisce di non avere alcuna intenzione di dimettersi: “Assolutamente non vedo il motivo per dimettermi, io ho lacoscienza pulita. Chiedo scusa ai Modicani, ai Siciliani ed agli Italiani che, con i miei post, si sono ritenuti offesi. Io avevo espresso soltanto un pensiero democratico, mal interpretato. Quindi, perché dovrei dimettermi? Ancora non ho trovato nessuno che me lo abbia spiegato in maniera sensata”.