D’Antona sul Teatro Garibaldi: “Ennesimo atto di disamministrazione”

1

    Apprendiamo dalla stampa che il dott. Giorgio Pace, Sovrintendente della Fondazione Teatro Garibaldi, ha rassegnato le sue dimissioni e declinato ogni responsabilità in ordine a provvedimenti eventualmente assunti a sua insaputa.
   Il dott. Pace riferisce di avere rimesso il mandato all’indomani dell’elezione del nuovo Sindaco e dato la propria disponibilità ad un regolare passaggio di consegne, senza però ottenere alcun riscontro da parte della nuova Amministrazione.
   Il Sindaco, come riportato dalla stampa, dopo avere confermato indirettamente di non avere organizzato formalmente alcun incontro con la Fondazione ancora dopo un mese dal suo insediamento, interpretando le dimissioni del Sovrintendente come una “classica mossa politica”, si lascia andare a definizioni nei confronti del dott. Pace che, se confermate, non possono essere condivise.
   Riteniamo un atto di disamministrazione non avere ricercato responsabilmente con i vertici della Fondazione un confronto sulla situazione complessiva del Teatro, sul lavoro fatto e sui progetti in corso o da realizzare, mentre non condividiamo i toni e le parole verso persone che, al di là di un giudizio nel merito degli atti e dei risultati, sui quali ognuno è libero di avere la sua opinione, comunque hanno messo a disposizione di Modica con generosità ed in mezzo ad enormi difficoltà, il loro tempo e la loro professionalità, peraltro obiettivamente riconosciuta anche fuori dai confini della città.
   Dopo la pessima gestione della modifica del Piano di riequilibrio e la vicenda delle dichiarazioni nei confronti del Ministro Kyenge, non vorremmo trovarci di fronte ad un altro caso di improvvisazione le cui conseguenze potrebbero ricadere sulla città intera.
   Ancora una volta, ricordiamo al Sindaco che la campagna elettorale è finita e che la città si attende di essere amministrata con sobrietà, con concentrazione e senza proclami o slogan; nello specifico che la Fondazione appartiene alla città tutta e che essa è stata costituita proprio per svolgere attività culturale libera da qualsiasi condizionamento.   

                                                                                                     Vito D’Antona