Sulla Gold Star c’era droga per tutto il mercato siciliano

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Un quantitativo così ingente da potere soddisfare il mercato siciliano e non solo,  per diversi mesi, un quantitativo così grande da non potere essere sbarcato e smerciato direttamente. E’ per questo che gli inquirenti pensano che il carico trasportato dalla nave Gold Star fosse sì diretto in Sicilia, ma prima di giungervi sarebbe stato necessario suddividerlo e sbarcarlo in porti meno controllati. Sono stati illustrati questa mattina in Procura a Modica tutti i dettagli dell’operazione che sabato scorso ha portato all’individuazione in acque internazionali della nave battente bandiera della Tanzania, in acque internazionali, con a bordo 30 tonnellate di hashish.
 
 L’equipaggio della nave lunga 80 metri, composto da nove persone accortosi di quanto stava accadendo aveva cercato di distruggere la nave a bordo della quale erano state posizionate appositamente delle bombole di gas, ma l’intento non è riuscito del tutto. I militari della Guardia di Finanza con una rischiosissima operazione sono infatti riusciti ad agganciare la nave, e dopo venti ore a spegnere l’incendio con l’ausilio del rimorchiatore della piattaforma Vega e degli operatori di Malta. 3, 4 tonnellate l’hashish recuperata    integra e 3,8 tonnellate i residui, cenere e resina,  della carbonizzazione dello stupefacente. I lavori di recupero si sono conclusi in queste ore al Porto di Pozzallo. La droga si trova adesso in un conteiner vigilato. I nove membri dell’equipaggio si trovano invece rinchiusi nel carcere di Modica   con l’accusa di attentato alla sicurezza della navigazione e traffico di sostanze stupefacenti aggravato dalla grande quantità.
La nave era salpata da un porto del Marocco  ed era diretta in Sicilia, adesso le Fiamme Gialle stanno lavorando per scoprire chi ha organizzato il traffico, chi ha procurato lo stupefacente e chi c’era ad attenderlo.
 
La nave si trova ancora nel porto di Pozzallo e presto sarà spostata in una zona meno trafficata, in attesa di essere trasferita in un porto più grande. Nessun pericolo per l’incolumità o di contaminazione delle acque.