Intanto i soldi della Regione per la crisi idrica non sono arrivati

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Non è ancora arrivato nelle casse del Comune di Ragusa il famoso finanziamento di un milione di euro deliberato dalla Regione lo scorso 15 marzo al fine di risolvere l’emergenza idrica.
La pratica, a distanza di sette mesi, è ancora ferma a Palermo.
“Abbiamo chiesto che ci venga erogata almeno la prima trance della somma – spiega l’architetto Stefania Campo, assessore ai Lavori pubblici e Infrastrutture – corrispondente in buona parte alle opere già realizzate come il collegamento all’adduttore principale della rete Asi o il trivellamento al lato del pozzo artesiano esistente in contrada Arancelle. Siamo a stretto contatto con i funzionari dell’assessorato regionale Territorio e ambiente i quali ci hanno assicurato che a breve termine i primi 500mila euro saranno stanziati”.
Per la rimanente parte occorrerà attendere.
“A fine agosto – continua l’architetto Campo – abbiamo infatti rimodulato la serie di progetti che era stata approntata dal Commissario straordinario, ritenendo alcune azioni come la trivellazione di nuovi pozzi non solo inefficaci ai fini del superamento della emergenza, ma gravosi per la comunità ragusana di ulteriori costi di gestione. Pertanto con delibera di Giunta n.363 del 23/08/2013 abbiamo definito una serie di nuovi interventi finanziabili, nell’ottica del potenziamento delle strutture esistenti. Azioni importanti come la creazione di interconnessione tra i pozzi, in modo da non dover lasciare interi quartieri scoperti in caso di nuovi casi di inquinamento. In delibera previsti inoltre l’aggiustamento delle macroperdite che assicurerebbe una pressione adeguata all’interno del sistema idrico, la realizzazione di una mappatura idrogeologica al fine di individuare con certezza la vera causa che scatenò l’inquinamento dei pozzi B e B1 lo scorso gennaio. Ed ancora un progetto per eliminare i detriti che determinano nella stagione di piogge l’effetto sifone a causa del quale la sorgente Oro, quella più a rischio inquinamento, sversa in quella Misericordia”.
Gli uffici regionali competenti hanno infatti richiesto per ognuno degli interventi rimodulati i progetti esecutivi, completi di computo metrico. Palazzo dell’Aquila ha invece consegnato, due settimane fa circa, i progetti di massima.
“Non esiste un ufficio tecnico specifico – conclude l’assessore – ed il personale si occupa contemporaneamente della manutenzione della rete idrica. E’ normale quindi avere bisogno di tempo aggiuntivo per produrre l’ulteriore documentazione”.