Due rumeni sono stati arrestati per rapina e tentato omicidio

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All’alba di domenica 3 novembre avevano rapinato e ridotto in fin di vita un connazionale di 35 anni. Ieri due rumeni di 33 e 24 anni, Zaharia Carol Mugurel, pregiudicato, e Moraru Mihai, incensurato, sono stati identificati e sottoposti a fermo di indiziato di delitto con l’accusa di rapina aggravata e tentato omicidio. I due sono domiciliati a Vittoria in c.da Pozzo Bollente e si trovano ora in carcere a Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria.

L’aggressione era scattata all’interno del casolare dell’azienda agricola di Contrada Gaspanella, a Vittoria, nella quale il bracciante agricolo vive e lavora. Si presume che i due conoscessero la vittima e sapessero che di recente aveva acquistato un iPad. Pertanto, dopo essersi introdotti attraverso la finestra del bagno, avevano sorpreso la loro vittima nel sonno e gli avevano buttato addosso una coperta per evitare di essere riconosciuti. Gli avevano quindi chiesto del denaro ma quando questi si era opposto era scattata la violenza. I due avevano colpito l’uomo ripetutamente alla testa con un oggetto contundente ed avevano poi portato via dall’abitazione due telefoni cellulari, l’ iPad, un televisore e altro materiale elettronico per un valore complessivo di 1.500 euro circa.
I ladri erano poi fuggiti lasciando la vittima agonizzante. Soccorso e trasportato all’ospedale Guzzardi di Vittoria i medici gli avevano riscontrato ferite talmente gravi da rendere necessario il trasferimento in elisoccorso al Cannizzaro di Catania dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico alla calotta cranica e dal quale è stato dimesso ieri.
Le indagini della compagnia dei carabinieri di Vittoria sono partite proprio dai rilievi  effettuati nel casolare di c.da Gaspanella e mediante un’articolata attività tecnica su uno dei cellulari rubati e la perquisizione domiciliare in c.da Pozzo Bollente i militari sono giunti, ieri, all’identificazione dei due rumeni. Non è stato possibile, per la ricostruzione dei fatti, avvalersi della testimonianza della vittima sia perché non ha potuto vedere in faccia i propri aggressori sia perché quando è arrivato in ospedale versava in condizioni critiche.
I carabinieri non escludono che i due possano essere anche gli autori di altri reati simili avvenuti ultimamente nella campagne vittoriesi.