A Scicli aumentano le tasse, ma il Consiglio comunale non decide

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E’ un Bilancio di lacrime e sangue quello in fase di approvazione al Comune di Scicli: aumento del 20% della Tarsu, aumento di 2 punti percentuali dell’Imu sulla seconda casa (da 7,60 a 9,60) e raddoppio dell’addizionale comunale Irpef (da 0,4% a 0,8%).

Il Consiglio ha iniziato ieri sera il dibattito sull’argomento, con la relazione dell’assessore Sandro Gambuzza.

Durissima la reazione dell’opposizione contro questo “pacco regalo di Natale pieno di balzelli, tasse e tributi”, come si legge in un comunicato diffuso dal consigliere del Megafono Guglielmo Scimonello. I capigruppo Ficili (Gruppo Misto), Verdirame (Pds-Mpa), C. Caruso (Pd), Ferro (SbC) hanno preso le distanze “scongiurando la stangata che rappresenterebbe un vero salasso per le famiglie sciclitane, già ridotte a brandelli a causa del perdurare della grave crisi economico-sociale che investe la Città”.

Prima di procedere all’adozione da parte del Consiglio comunale, per deliberare l’aumento delle aliquote relative ai tributi (Irpef, Imu e Tarsu), è stato il Capogruppo dell’Udc, Mario Marino, a chiedere cinque minuti di sospensione al presidente del Consiglio, Vincenzo Bramanti, precisando che servissero per parlare con il gruppo consiliare di “Territorio”. Dopo il terzo richiamo dal suono della campanella e, dopo oltre mezz’ora di ritardo dai cinque minuti richiesti per la sospensione, è mancato il numero legale e la seduta è stata rinviata a stasera alle 19.