Province, riforma a rischio. Sempre più probabile che resti il Commissario

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La riforma delle Province in Sicilia rischia di impantanarsi ancor prima di nascere e la proroga dei commissariamenti diventa sempre più probabile. Ieri la commissione Affari istituzionali ha deciso di accantonare il testo presentato in un primo momento dal governo, che prevedeva l’istituzione dei liberi consorzi ai quali sarebbero stati affidati pochissimi compiti (rifiuti, acqua pubblica), per lavorare invece sul testo presentato dal Presidente della stessa Commissione, Antonello Cracolici che, in sintesi, prevede la sostituzione delle Province con i Consorzi dei Comuni, mantenendone in un primo momento anche la stessa base territoriale, salva la possibilità per i Comuni di aderire, entro sei mesi dall’approvazione della legge, a un altro consorzio.

Ma l’Udc non è d’accordo: “È un bluff che fa rimanere in piedi questi enti — dice il ministro e leader dell’Udc siciliana Gianpiero D’Alia — cambiandone soltanto il nome. Noi siamo contrari: vogliamo che spariscano definitivamente le Province e che le competenze vengano affidate a Regione e Comuni. Non voteremo questo testo, che ci sembra una presa in giro rispetto alle promesse fatte ai siciliani”.

Il Pdl chiede invece che rimangano in vita le Province e in tal senso c’è un disegno di legge presentato nei giorni scorsi dalla Lista Musumeci.
L’accordo in maggioranza sembra lontano e non è escluso che, appunto, questo determinerà a breve la decisione di una ulteriore proroga dei commissariamenti.