Il Tribunale di Ragusa e l’indagine choc

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L’assemblea di domenica 15 dicembre all’Auditorium Floridia di piazza Matteotti, a Modica, sul caso “Tribunale di Modica cancellato per far posto a quello di Ragusa” si è svolta senza incidenti e la preoccupazione del procuratore di Ragusa, Petralia, di incidenti e sollevazioni popolari è stata fugata. La Procuraragusana, comunque, per non correre rischi, aveva predisposto delle misure di sicurezza quasi eccezionali dopo avere aperto un’inchiesta sul comitato a difesa del Tribunale di Modica. Osservato speciale, il presidente del Comitato, l’avvocato Enzo Galazzo, che era stato già interrogato dalla Polizia giudiziaria. Le domande e le risposte sulla presunta natura eversiva del Comitato sono state, ovviamente, secretate. Pare che il fascicolo sia stato inviato solo alla ministra della Giustizia, Cancellieri, per gli eventuali provvedimenti disciplinari da assumere. Anche telefonicamente. La Procura di Ragusa, oberata di lavoro e di fascicoli da quando è avvenuto l’accorpamento di Modica e della sezione staccata di Vittoria (centinaia di fascicoli sono sparsi anche per le scale del Tribunale ragusano in modo che gli impiegati possano esaminarli non appena comincia l’orario di lavoro per risparmiare tempo) aveva predisposto anche un servizio di controllo esterno all’Auditorium Floridia. Diversi “cecchini mobili” erano, infatti, nascosti sui carretti siciliani che hanno sfilato per il Corso. Sui calessi, poi, alcuni tiratori scelti erano mimetizzati con gilet e pantaloni di velluto (abbigliamento tipico dei contadini), pronti ad intervenire in caso di necessità. Voci attendibili – ma non confermate – riferiscono anche che, tra i personaggi mimetizzati con abbigliamento contadino ci fosse anche il sindaco di Modica, Ignazio Abbate. Il primo cittadino era, infatti, riuscito ad infiltrarsi tra carretti siciliani e calessi per verificare le reazioni dei modicani non solo all’assemblea sul Tribunale ma, anche, alla sfilata dei carretti. L’assenza di Abbate all’assemblea, quindi, appare del tutto giustificata da un impegno che, per ovvi motivi, non poteva essere rivelato: altrimenti sarebbe saltata la “copertura”. A conclusione dell’assemblea, poi, gli agenti segreti, i cecchini e gli infiltrati inviati dal procuratore Petralia sono rientrati a Ragusa a bordo dei calessi e dei carretti che avevano sfilato per Corso Umberto. Non sono stati usati blindati o mezzi militari sia per non dare nell’occhio che per risparmiare. Il sindaco di Ragusa, Piccitto, in caso di spese eccessive, si sarebbe visto costretto a chiedere un altro rimborso alla ministra Cancellieri dopo quello richiesto per il trasloco di mobili e fascicoli dal Tribunale di Modica a quello di Ragusa. La domenica da “bollino rosso” – come quelle dell’esodo estivo – si è conclusa, dunque, senza incidenti. Pare che la Procuragenerale di Catania (che era stata informata della situazione) si sia congratulata con la Procura di Ragusa. Nello stesso tempo, però, ha inviato una lettera riservata per sapere in che cosa consista l’accusa mossa al Comitato a difesa del Tribunale di Modica e, in particolare, al presidente, avvocato Galazzo. La Procura generale ha anche minacciato di avocare l’inchiesta choc perché pare che sia stato ravvisato un “conflitto di interessi” basato sul fatto che la Procuraindaga su un Comitato che difende un Tribunale accorpato che fa concorrenza a quello accorpante e che nel Tribunale accorpante operano avvocati ragusani che avrebbero interesse a togliere lavoro ai colleghi modicani. Sarà vero?