Assicurazioni false, un indagato e documenti sequestrati

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Avrebbe venduto e probabilmente lui stesso prodotto certificati assicurativi falsi. Protagonista di questa truffa scoperta a Santa Croce è un sedicente assicuratore di Palagonia di 54 anni denunciato dai carabinieri.
L’indagine è scaturita da un controllo su strada nei confronti di un conducente albanese, residente a Santa Croce, fermato a bordo della sua utilitaria. Ai militari non è sfuggito che esibiva un tagliando assicurativo falso, ipotesi confermata da un successivo riscontro alla banca dati dell’ANIA in cui risultava che il mezzo circolava da mesi con l’assicurazione scaduta.
Il giovane albanese, decisamente ignaro del raggiro tanto da andare su tutte le furie, ha spiegato ai carabinieri d’aver acquistato il contratto RCA annuale per un costo di 1.250 da un assicuratore di Santa Croce, conosciuto al bar, di cui ha indicato anche il nome. Il giovane ha anche aggiunto che, nella stessa trappola, era finito anche un suo amico, che aveva pagato poco meno di novecento euro, allo stesso assicuratore. Quest’altro connazionale, residente a Scicli, è stato subito chiamato in caserma ed effettivamente anche la sua assicurazione è risultata falsa. Entrambi i tagliandi e i contratti sono stati quindi sequestrati e i carabinieri hanno mostrato qualche decina di fotografie alle due vittime, che hanno tra le tante, riconosciuto proprio il sedicente assicuratore, risultato essere una vecchia conoscenza dei militari. Immediatamente è scattata la perquisizione domiciliare al 54enne. In casa i carabinieri hanno trovato altri cinque contratti assicurativi pronti alla vendita, ma totalmente falsi, che sono stati sequestrati. Purtroppo non sono stati trovati apparati informatici né una stampante. Ragion per cui è ancora in corso l’attività investigativa  alla ricerca della “stamperia” che ha prodotto i falsi contratti. L’improvvisato assicuratore, che pare sottoscrivesse le polizze in un bar di Santa Croce, ha creato doppi danni. I primi ai clienti che – più o meno in buona fede – hanno sottoscritto polizze inutilizzabili, pagando prezzi leggermente inferiori alle quotazioni di mercato. I secondi – allo stato delle indagini solo presunti – alla collettività che è costretta a sobbarcarsi ogni anno costi assicurativi sempre più onerosi per colpa di coloro, come in questo caso, che truffano le assicurazioni.