Accoltellamento tra tunisini in un’abitazione di via Varese

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Giorno 23 gennaio  alle ore 22:30 personale della Polizia di Stato è intervenuto su richiesta dei sanitari presenti all’ospedale civile di Comiso in quanto si erano presentati alcuni tunisini uno dei quali aveva tra l’altro una grave ferita all’emitorace sinistro inflitta con un coltello e a dire dei medici poteva essere in pericolo di vita in quanto la direzione della ferita era in corrispondenza del cuore e di un polmone.

I sanitari, pertanto, riferivano la gravità del ferito che poteva entrare in coma qualora i sospetti del medico fossero stati confermati da una TAC e non scioglievano nell’immediatezza la prognosi.

In ospedale era presente anche un altro tunisino GK del 1971 che presentava alcune ferite da arma da taglio alla mano ed era anche dolorante al costato.

Immediatamente la pattuglia presente si recava al pronto soccorso per accertare i fatti. Al pronto soccorso la Volante trovava oltre i due feriti anche un altro extracomunitario che a suo dire aveva assistito ai fatti.

In attesa di poter chiarire la dinamica dell’accaduto, considerato che i due feriti erano immediatamente sottoposti alle cure mediche e che entrambi al momento non potevano essere ascoltati dagli inquirenti, veniva richiesto l’intervento di altro personale di Polizia al fine di vigilare le persone presenti ed iniziare l’attività di indagine.

Immediatamente veniva disposto dal Dirigente il Commissariato l’invio di una volante della Polizia presente a Vittoria che in pochi minuti raggiungeva i colleghi di Comiso per prestargli ausilio.

Con l’intervento di altro personale di Polizia Scientifica reperibile e immediatamente rientrato in ufficio, il testimone veniva condotto sul luogo dei fatti per una attenta ricostruzione degli eventi.

Effettivamente giunti in via Varese, luogo presso il quale risiedevano i due presenti in ospedale, gli agenti di Polizia accedevano all’interno dell’abitazione che non esitavano a definire luogo dove era avvenuta una “mattanza”: macchie di sangue erano sparse in tutti gli ambienti e la casa era sottosopra evidentemente a seguito di una violenta lite.

A quel punto il teste riferiva che durante i fatti era presente un altro tunisino che veniva immediatamente raggiunto presso l’abitazione e condotto in Commissariato per essere anche egli ascoltato come testimone.   

Lì gli inquirenti iniziavano una difficile ricostruzione dei fatti, considerata in primo luogo la difficoltà di comunicare con gli extracomunitari, sebbene gli stessi fossero presenti da anni, alcuni anche da decenni, sul nostro territorio, e la evidente diffidenza iniziale degli stessi stranieri nei confronti delle forze di Polizia.

Nel frattempo in ospedale il personale di Polizia riusciva a parlare con la presunta vittima dell’aggressione prima che venisse condotta all’ospedale di Vittoria per poter essere sottoposta ad accertamenti più approfonditi e l’uomo riferiva che era stato accoltellato dal suo connazionale di nome KARIM.

Dai documenti in possesso degli agenti il Karim altri non era che G.K. il secondo ferito presente in ospedale che a quel punto veniva piantonato in attesa che la ricostruzione dei fatti venisse completata in Commissariato.

I testimoni sentiti erano concordi nel riferire che,  dopo aver mangiato insieme  nella casa che la vittima condivideva con uno dei testimoni e con il suo aggressore, per motivi banali (erano stati acquistati dall’accoltellato due polli ma in tavola ne era stato messo uno solo) Karim aveva iniziato a litigare  con la vittima in un primo momento solo a parole.

Alla fine della cena, verso le ore 22:15, il tunisino aggredito si alzava per andare a letto e diceva a KARIM di stare zitto.

A quel punto Karim prima lo colpiva con un pugno e successivamente, in un attimo, sferrava un colpo con un coltello da cucina all’emitorace sinistro della vittima che iniziava ad urlare per il dolore. I testimoni impauriti provvedevano a disarmare K e poi conducevano entrambi in ospedale.

Terminati gli accertamenti sia K che la vittima venivano ricoverati in ospedale il primo per lesioni da taglio alla mano destra, quella con la quale aveva impugnato il coltello e altre contusioni sparse; la vittima per una ferita da taglio all’ipocondrio sinistro.

Nella zona ipocondriale sono presenti organi vitali: si trovano infatti la grande curvatura dello stomaco, la milza, una parte del rene sinistro, la coda del pancreas e la flessura sinistra del colon, ma il rischio maggiore poteva essere quello che la lama avesse raggiunto anche il polmone; accertato che solo per fortuna non erano stati interessati gli organi vitali, come era stato constatato presso l’ospedale di Vittoria, i medici del pronto soccorso di Comiso in nottata avevano sciolto la riserva sulla vita anche per la vittima ricoverandola con una prognosi di 15 giorni.

GK, attesa la trascorsa flagranza, è stato segnalato all’AG per tentato omicidio.