“Una legge per Modica”, pronta la petizione

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Il comitato per il centro storico di Modica, nato su iniziativa spontanea di un gruppo di professionisti, fa sul serio: è già pronto il testo della petizione popolare per promuovere “una legge per Modica”, sullo stesso modello di quella che dal 1981 garantisce non pochi vantaggi alla vicina Ibla che vanno assumendo ogni anno di più il sapore del “privilegio”. Sabato scorso si è tenuto al Principe d’Aragona un nuovo incontro tra i promotori, guidati dall’avvocato Carmelo Ruta, dopo il primo che si era svolto un paio di settimane fa a Palazzo Grimaldi: già nei prossimi giorni dovrebbe essere realizzata la prima iniziativa pubblica per rendere noti i dettagli del testo della petizione e avviare formalmente il coinvolgimento della cittadinanza. Il comitato, di cui fanno parte avvocati, ingegneri, architetti, imprenditori edili, intende immediatamente avviare la condivisione del testo anche con le categorie produttive, le organizzazioni sindacali, le associazioni culturali, affinché lo sottoscrivano.

“Lo scopo – spiega Ruta – è ovviamente quello di raccogliere il maggior numero di firme per sollecitare l’intervento del presidente Crocetta che sarà invitato a Modica per una assemblea che stiamo già organizzando e che riteniamo potrà essere celebrata non appena avremo sua disponibilità. Il comitato intende coinvolgere anche le altre città del Val di Noto che godono del riconoscimento dell’Unesco. Difendere il nostro barocco patrimonio dell’umanità è un nostro diritto e un nostro dovere ed è una occasione di lavoro in un periodo di grave crisi dell’edilizia come quello che stiamo vivendo”.

Proprio a Crocetta è naturalmente indirizzata la petizione, che punta molto su due aspetti: da un lato l’esigenza di “tutela e valorizzazione di patrimoni storici, monumentali e paesaggistici di inestimabile valore che rappresentano, in modo emblematico, l’identità territoriale delle  nostre città”, dall’altro “il lavoro per le imprese del settore edile, per artigiani, tecnici, operai edili, addetti a servizi vari connessi e per le imprese commerciali fornitrici dei materiali necessari”. Si tratta anche di dare strumenti alle politiche di sviluppo turistico, con particolare riferimento al turismo culturale e alle relative ulteriori possibilità occupazionali.

La proposta è in sostanza quella di superare la disparità di trattamento fra Ragusa e i Comuni che godono, a partire dal 2002, dello stesso riconoscimento da parte dell’Unesco, di patrimonio dell’umanità. La legge su Ibla è considerata il punto di riferimento per l’impianto normativo, l’entità delle risorse da mettere a disposizione degli enti locali, e il carattere poliennale del finanziamento, prevedendo anche l’utilizzazione dei fondi europei per il periodo 2014-2020.