Il 7 giugno l’Aeroporto di Comiso sarà intitolato a Pio La Torre

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Il 7 giugno l’aeroporto di Comiso tornerà a portare il nome di Pio La Torre. La notizia circolava da giorni e questa mattina il Sindaco di Comiso, Filippo Spataro lo ha annunciato ufficialmente. “Mi rendo conto che questa notizia potrebbe sembrare il frutto di un litigio tra bande politiche ma per dimostrare che non è così – ha dichiarato il primo cittadino – ho interloquito con le più alte cariche istituzionali a livello nazionale e regionale incassando la loro approvazione, tra questi i Presidenti del Senato, Piero Grasso, e della Regione, Rosario Crocetta, che il 7 giugno saranno qui”. Spataro ha comunicato, inoltre, che, dal primo giugno, saranno avviati degli incontri al fine di far conoscere a tutti, soprattutto agli studenti,  l’importanza della figura di Pio La Torre, politico e sindacalista assassinato dalla mafia che legò indissolubilmente il suo nome allo scalo comisano quando decise di condurre una strenua battaglia contro la realizzazione della base missilistica NATO a Comiso, vista come una minaccia per la pace in Sicilia e lungo le coste del Mediterraneo.

L’annuncio di Spataro è arrivato nel corso della conferenza stampa indetta da Ryanair e Soaco per tracciare il bilancio del primo anno di attività. L’importante compagnia low cost che per prima ha scommesso su Comiso proprio stamani ha reso note, in anteprima, le nuove rotte previste per la prossima stagione invernale, dal 31 ottobre al 31 marzo. Delle sette rotte estive attualmente in vigore ne resteranno attive cinque, 34 saranno i voli settimanali a fronte dei  40 estivi. Per Bruxelles, Londra e Francoforte sono previsti 4 voli settimanali, 8 per Pisa e 14 per Roma. Mancheranno, in sostanza, solo Kaunas e Dublino. L’obiettivo, visto che attualmente si veleggia verso i 100.000, sono ormai, nel lungo termine, i 250.000 passeggeri. “Siamo sempre ottimisti davanti alle nuove sfide – ha esordito John Alborante, Sales & Marketing Manager per Ryanair per l’Italia – ma Comiso ci ha dato, e continua a darci, soddisfazioni inimmaginabili. Avevamo intuito in tempi non sospetti le enormi potenzialità di questo scalo per fini turistici e ci siamo resi conto che quest’area si vende all’estero ancora meglio di quanto ipotizzato”.

Un flusso di passeggeri simile, ovviamente, pone però problemi di natura strutturale e questa mattina in conferenza  sono stati annunciati anche i lavori che dovrebbero iniziare fra sei mesi circa. “Abbiamo un aeroporto bello esteticamente ma poco funzionale” hanno dichiarato Rosario Di Bennardo ed Enzo Taverniti, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato Soaco. “Con una pista lunga 2500 metri possiamo accogliere qualsiasi tipo di aereo ma abbiamo un numero limitato di stalli, che dovrà essere aumentato, e un interno partenze/arrivi troppo piccolo . Stiamo pensando di posizionare l’area arrivi in una zona esterna all’aeroporto e di rendere il secondo piano, da dedicare alle attività commerciali, accessibile solo dopo il check in”. Da dove arriveranno i soldi? Di certo non da Roma o dall’Europa. “Li chiederemo alle banche – ha affermato Taverniti – la forza dei numeri sarà la garanzia della nostra credibilità”.

Infine le altre due, fondamentali, scommesse: il cargo e i voli charter. Grazie al primo sarà possibile utilizzare lo scalo anche per vivacizzare l’economia del territorio facendo si che le merci che arrivano dalle aziende iblee possano raggiungere direttamente i mercati inglesi, tedeschi e svedesi. Quanto ai charter da ottobre un tour operator che, ad agosto, diverrà compagnia, ossia la Scanjet, dovrebbe volare su Comiso portando una media di 1000 passeggeri a settimana.