Roma e i conti di Comiso: tre anni per raggiungere l’equilibrio

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Si fanno sentire i primi effetti del decreto Salva-Comiso, convertito in legge la settimana scorsa con il voto del Senato
Il decreto dà la possibilità ai Comuni, nel caso in cui il riequilibrio del bilancio sia significativamente condizionato dall’esito delle misure di riduzione di almeno il 20% dei costi dei servizi nonché dalla razionalizzazione di tutti gli organismi e società partecipate, di raggiungere l’equilibrio, in deroga alle norme vigenti, entro l’esercizio in cui si completa la riorganizzazione e comunque entro tre anni compreso quello in cui è stato deliberato il dissesto.

Il sindaco di Comiso Filippo Spataro e il suo assessore al bilancio Gaetano Gaglio, ieri mattina hanno incontrato a Roma i funzionari del Ministero dell’Interno, con i quali hanno concordato di far ripartire da zero l’istruttoria sul riequilibrio dei bilanci 2011 e 2012. Diversamente le conseguenze per il Comune, già in dissesto, sarebbero state disastrose, a cominciare dallo scioglimento del Consiglio e la decadenza della Giunta.

Proprio poche settimane fa, infatti, il Ministero stesso aveva diffidato il Comune a provvedere al riequilibrio entro 45 giorni, termine che decade alla luce delle novità legislative: sarebbe stata comunque un’operazione impraticabile, dato il disavanzo di oltre 2 milioni di euro.
Adesso toccherà alla Commissione ministeriale riprendere l’istruttoria sui bilanci, e al Comune continuare a lavorare sul fronte del riequilibrio, anche attraverso la riorganizzazione e razionalizzazione dei servizi.