Nino Minardo condannato a otto mesi. “Chiederò la revisione del processo”

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“Oggi quel che posso dire è che faccio fatica ad avere fiducia nella giustizia”. È il commento del deputato nazionale del Nuovo Centro Destra Nino Minardo, che ieri la Cassazione ha condannato a 8 mesi per abuso d’ufficio.
La vicenda è relativa al 2007, ai tempi in cui Minardo era presidente del Consorzio Autostrade Siciliane; insieme a lui è stato condannato Felice Siracusa, ex dirigente dell’area tecnica del Consorzio. I fatti riguardano l’incarico dato dal cda del Cas a Vincenzo Pozzi, ex Presidente Anas, per svolgere sostanzialmente il ruolo di direttore generale, senza passare da una selezione pubblica. Il contenzioso fu avviato dall’avvocato Olivia Pintabona, che aveva vinto il concorso già due anni prima, nel 2005, ma a cui l’incarico fu dato poi solo alla fine del 2008.

La condanna in via definitiva di Minardo e Siracusa, gli unici che hanno scelto di sottoporsi al rito abbreviato, è resa in qualche modo paradossale dal fatto che gli altri componenti del consiglio direttivo del Cas – Torre, Faraone e Paffumi – che sono in fase di giudizio tramite rito ordinario, sono stati assolti già in primo grado dal Tribunale di Messina: dovranno ora tuttavia difendersi in giudizio di appello, richiesto dalla Procura. Nel medesimo giudizio e per le condotte di abuso dovrà difendersi anche Patrizia Valenti, attuale assessore regionale e presidente del Cas fino alla sua decadenza, disposta dalla Regione nel luglio 2009.

“Anche per questo non mi fermerò qui”, annuncia Minardo. Valuterò se chiedere la revisione del processo, date le tante, troppe anomalie con cui è stato condotto, o se ricorrere alla Corte di Giustizia Europea. La mia contrarietà”, commenta ancora Minardo “per non dire la mia rabbia, non è dovuta alle conseguenze di questa condanna, che nei fatti saranno nulle, ma all’assurdità dell’intera vicenda. Per la mancata nomina della Pintabona sono già stato assolto. Il presunto abuso d’ufficio riguarderebbe dunque solo la nomina di Pozzi senza procedure ad evidenza pubblica: ma stiamo parlando di un professionista che allora era il numero uno in Italia per quanto riguarda la materia, di cui il Cas aveva bisogno non come figura di direttore generale, ma per la soluzione di estreme urgenze a cui si doveva far fronte: prima fra queste, la revoca della concessione da parte dell’Anas per il controllo su una parte della rete autostradale, cosa che è poi avvenuta di lì a breve”.

Proprio nei giorni scorsi Minardo era tornato a battere i pugni sul tavolo del Cas, chiedendo di accelerare le procedure per l’avvio dei lavori dei lotti 6,7,8 della Siracusa Gela, da Rosolini a Modica.