Ripartono le trivellazioni a Scicli e a Pozzallo in cerca di petrolio e gas

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Immagine di repertorio

Ci sono anche “Vega B” (a Pozzallo) e “Irminio” (a Scicli) tra i giacimenti di gas e petrolio che Eni e Edison potranno (ri)cominciare a sfruttare grazie all’accordo sottoscritto (dopo anni di temporeggiamenti) con la Regione Siciliana.

La firma è stata messa in calce al protocollo d’intesa da una parte dal Presidente della Regione Rosario Crocetta e dall’assessore alle Attività produttive Linda Vancheri dall’altra dall’ad di EniMed SpA Renato Maroli, dal presidente di Edison Idrocarburi Sicilia Srl Giovanni Antonio Di Nardo e dall’ad di Irminio srl Antonio Pica.
L’accordo riguarda un investimento complessivo di 2 miliardi e 400 milioni in quattro anni, con un’occupazione stimata intorno alle 7.000 unità.

Nel dettaglio si tratta dello sviluppo di giacimenti offshore e onshore:
il progetto off-shore “Ibleo” prevede lo sviluppo dei giacimenti di gas metano di “Argo”, “Cassiopea” e “Panda” nel Canale di Sicilia, che si trovano a una profondità di circa 600 metri a circa 25 chilometri dalla costa di Licata;
il “Vega B” (oggetto nei mesi scorsi di numerose polemiche anche tra i sindaci del territorio, chiamati a esprimere un parere), collegato alla piattaforma “Vega A”, già attiva dal 1987 a 20 chilometri a sud della costa di Pozzallo, prevede “lo sfruttamento del giacimento petrolifero e un deposito galleggiante da 110.000 tonnellate ricavato dalla trasformazione della ex-petroliera Leonis”, attraverso l’installazione di una nuova piattaforma 4 gambe, di due sealines per il collegamento con Vega A, e la perforazione di almeno quattro pozzi;
il progetto di sviluppo del giacimento a olio e gas “Irminio”, nella bassa valle dell’omonimo fiume, prevede “interventi di manutenzione per l’ottimizzazione della produzione dai tre pozzi esistenti; perforazione di almeno nove pozzi di accertamento e sviluppo del giacimento; costruzione degli impianti di produzione e trasporto del greggio; potenziamento delle strutture di cogenerazione adeguate all’aumento della produzione di gas; infrastrutture per la consegna dell’energia termica (acqua calda e vapore) a imprenditori locali per l’utilizzo in campo agricolo”.

In cambio di tutto questo, oltre alle royalties, le aziende si sono impegnate a promuovere iniziative per il miglioramento del monitoraggio ambientale, per il miglioramento della sicurezza e per il mantenimento e il rilancio occupazionale e in particolare il coinvolgimento di imprese e professionalità locali al fine di massimizzare il ritorno sul territorio siciliano, ampliando, conseguentemente, la base occupazionale.