I nonni, il mare, il gioco o la noia. Cos’è meglio per i bambini in estate

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IL CHIARO

Come ogni anno, la chiusura delle scuole e l’inizio delle vacanze corrisponde alla comparsa di qualche pensiero in più per i genitori, relativo a come impegnare i bambini durante il periodo estivo
I più fortunati seguono i genitori nella casa al mare e hanno la possibilità di iniziare, fin da giugno, la stagione dei bagni. Ma, specie in tempo di crisi, non sempre i genitori sono liberi, per ben tre mesi, per accompagnare i loro pargoli e godersi anche loro intere giornate di mare.
E allora che fare? Approfittare dei nonni, quando possibile, o iscriverli a qualche attività estiva spesso a pagamento?

Di certo la possibilità di affidarli ai nonni risulta molto vantaggiosa:
– intanto perché è di certo l’opzione più economica;
– poi permette ai nonni di sentirsi attivi e di godersi i nipoti e il loro ruolo;
– infine, anche nei casi in cui coi nonni ci si annoia, il bambino ha la possibilità di riattivare i canali della fantasia e della creatività, troppo spesso spenti a causa dei numerosi giochi iper-tecnologici.
L’unico inconveniente semmai potrebbe essere legato alle paure dei genitori che i nonni possano “viziare” i nipoti tramite un eccesso di concessioni. Il timore è quello di assistere al dissolversi delle buone abitudini acquisite durante l’inverno (nei casi migliori in cui ci sia stata un’educazione alle regole di comportamento, ovviamente) e di ritrovarsi in casa dei piccoli selvaggi.
Spesso proprio tali allarmi innescano ingiustificate acredini e tensioni tra genitori e nonni: fatta esclusione di alcune regole basilari (per es. legate alla dieta o a specifici motivi di salute), il concedere qualcosa in più da parte dei nonni, non disconferma affatto, ma talvolta semmai rinforza le regole dei genitori, separando con una linea di demarcazione netta, il tempo e luogo della vacanza da quello della routine e delle regole.

Le numerose attività estive di gruppo possibili, che spesso prevedono l’unione di gioco e apprendimento, permettono al bambino di non arrestare, durante il periodo estivo, lo sviluppo di competenze:
relazionali (attraverso interazione, cooperazione, regole della socializzazione)
fisiche (coordinazione motoria, equilibrio, rinforzo della muscolatura)
cognitive (stimolando e rafforzando attenzione, memoria, intelligenza, creatività, immaginazione)
affettive (riconoscimento, espressione adeguata, condivisione dei vissuti emotivi)

 

LO SCURO

E per chi non può permettersi ulteriori costi per attività estive o non ha i nonni a disposizione?

1) Intanto, informandosi per bene nella propria realtà, si può venire a conoscenza dell’esistenza di laboratori, grest, campi estivi gratuiti (spesso promossi da associazioni di volontariato o istituti religiosi) e che permettono di riunirsi assieme a coetanei, persino per chi resta in città.

2) Ci si può organizzare con altri genitori nelle stesse condizioni, per fare in modo che i bambini possano leggere insieme (magari stimolandoli con qualche giretto in biblioteca, di tanto in tanto…), o possano divertirsi utilizzando cose semplici (come colori, materiali per lavoretti manuali, cd musicali per ballare o cantare, ecc.), oppure si potrebbe programmare di accompagnarli al mare a rotazione.

3) Si può anche programmare un’attività più seria in casa, magari responsabilizzando il bambino o facendosi aiutare in qualche faccenda domestica.

4) Non preoccuparsi se ci sono dei momenti di noia: la noia fa parte della vita e non bisogna evitarla a tutti i costi. Piuttosto bisognerebbe lasciare al bambino la possibilità di imparare a stare anche con la noia.
Inoltre, è proprio dalla noia che può scaturire qualcosa di creativo e di stimolante, senza che il tempo del bambino sia necessariamente strutturato dal genitore.

5) Infine, ma non per ultimo, è importante ricordare che l’estate è il tempo del gioco (sia da soli, sia coi genitori, ma specialmente con i coetanei): un’esperienza fondamentale per lo sviluppo psico-fisico del bambino.
E lo è ancora di più in estate, quando c’è la possibilità di giocare all’aria aperta o di stimolare i sensi con materiali naturali (si pensi alla sabbia o all’acqua in primis, ma anche piante, fiori o elementi improponibili nei mesi invernali).
Il gioco è un diritto per il bambino e per i compiti delle vacanze… c’è ancora tempo!