Mondiali 2014: l’Italia perde con la Costa Rica 1 a 0. Le pagelle degli azzurri

18

L’Italia ha, meritatamente, perso 1 a 0 contro la Costa Rica (gol di Ruiz, al 44esimo del primo tempo), nella seconda sfida del girone D ai Mondiali del Brasile.

È stata davvero una brutta partita, mal giocata da tutti gli Azzurri allenati da Cesare Prandelli. Una squadra lenta, annebbiata e irriconoscibile, rispetto alla partita con l’Inghilterra, quella italiana: sempre in affanno, con poche idee e ben confuse. Come se si fosse sciolta sotto il caldo umido di Recife. Come se si fosse smarrita e incapace di reagire, anche dopo essere andata in svantaggio. A nulla sono valsi i tentativi di Prandelli di rianimarla. Prima mettendo Cassano al fianco di Balotelli e poi lanciando Insigne e Cerci sulle fasce. Nessuno ha dato l’atteso cambio di ritmo.
Con questo risultato, sorprendentemente, la Costa Rica sale a 6 punti e vola agli ottavi. Viene eliminata l’Inghilterra. Italia e Uruguay restano a tre punti. E la prossima sfida, proprio con l’Uruguay sarà decisiva per l’Italia: per passare il turno ci basta un pareggio. Ma, vista la condizione fisica dei nostri atleti e considerando l’attacco della squadra uruguaiana, sarà dura.

Ecco le pagelle degli Azzurri contro la Costa Rica.

Buffon  Una parata su tiro insidioso di Bolanos nel primo tempo. Un’uscita oltre il limite dell’area, con i piedi, nel secondo tempo. E un gol preso, a fine primo tempo. Il debutto di Gigi Buffon nel suo quinto Mondiale è paradossale: poco impegnato e con una rete subita. Il suo voto, da capitano, rispecchia quello di tutta la squadra azzurra: 5,5.

Abate – Doveva metterci corsa, nelle intenzioni dell’allenatore e per le speranze dei tifosi azzurri. Doveva costruire insieme a Candreva un binario dinamico e propositivo sulla destra. E invece si è ritrovato spesso a rincorrere gli avversari, superando la metà campo raramente: 5.

Barzagli – “Se sta bene, gioca lui”, aveva detto il CT Prandelli. Che abbia giocato si è visto. Che stesse bene, più o meno. Lui non ha grandi colpe per la sconfitta. Ma si è limitato a fare il compitino. Forse proprio per le non ottimali condizioni fisiche. Lontano dalla miglior forma, non arriva alla sufficienza: 5/6.

Chiellini – Gioca centrale, ma non come nella Juventus (che ha una difesa a tre). E si trova in grande imbarazzo nello schieramento a quattro. Se a questo aggiungiamo almeno tre macroscopici errori in appoggio, si capisce perché la partita del difensore azzurro è da considerarsi largamente insufficiente. Giorgione commette un fallo da rigore su Campbell che l’arbitro cileno Osses non vede, poi perde Ruiz (con la complicità di Darmian) sul cross decisivo di Diaz: il capitano dei Ticos, libero dalla sua marcatura, spedisce il pallone sulla traversa e poi in porta. Manca di lucidità e solo in pochi anticipi si riconosce il suo temperamento. Mura bene un tiro di Urena a 5 minuti dalla fine, evitando il colpo del ko. E questo lo salva da un giudizio peggiore: 4,5.

Darmian – Il gioiellino del Torino, la sorpresa di questo Mondiale stavolta non brilla. Certo è in forma e in palla. E infatti è suo l’unico tiro in porta (deviato) di tutto il secondo tempo degli Azzurri. Ma ci si aspettava di più da lui, soprattutto in fase d’attacco: 6.

De Rossi – Fa la diga davanti alla difesa, tocca parecchi palloni, lotta e si dà da fare. Inutilmente. Il suo carattere stavolta non incide: 6 meno meno.

Motta  Poche verticalizzazioni, pochi contrasti vinti. Risente della difficoltà della squadra. Ma la sua solita grinta, stavolta, non si vede. E corre meno del solito. Così, risulta poco incisivo il regista italo-brasiliano del Paris Saint Germain. Ha fatto rimpiangere il compagno di club Verratti: 4,5.
Al suo posto, dal secondo tempo, debutta a 32 anni in un Mondiale Antonio Cassano. Per lui qualche spunto e due tiri (deviati). Il suo ingresso non sposta gli equilibri della gara a favore degli Azzurri. Alcuni suoi lanci non arrivano a destinazione e si perdono nel vuoto della difesa costaricana: 5.

Pirlo – Con la sua classe, i suoi tocchi, la sua visione di gioco è l’unico a salvarsi nel disastro azzurro. Mette Balotelli davanti al portiere Navas con un lancio geniale. Una sua punizione spaventa il portiere avversario, nel secondo tempo. Si libera spesso sulla sinistra per evitare il pressing degli avversari. Predica nel deserto: 6+.

Marchisio – Soffre, soffre molto, rispetto alla partita contro l’Inghilterra. Parte sulla sinistra, senza mai imbeccare l’inserimento giusto. Nel secondo tempo si sposta sulla destra, ma la musica non cambia. La fatica è globale, ma la prestazione del centrocampista juventino è da dimenticare: 5. Al suo posto, dal minuto 70, Alessio Cerci che si mette in fascia e trasforma lo schema della squadra in un 4-2-4. Ma senza spazi da sfruttare, anche la sua proverbiale velocità e la sua particolare agilità non pungono e vengono disinnescati dal fuori gioco:  5.

Candreva – Una brutta copia rispetto a quello visto nella sfida del debutto contro gli Inglesi. Questa volta non gli riesce nulla: pochi cross (e molto imprecisi), non una sgroppata veloce sulla fascia destra. La sua partita dura 55 minuti. E gli vale un 4,5. Al suo posto un altro debuttante: Lorenzo Insigne. Che tiene troppo palla e non incide per niente: 5.

Balotelli – Aveva chiesto un bacio alla Regina Elisabetta, in caso di vittoria. Appuntamento rimandato. Come quello con il gol. Nervoso, pochi palloni giocabili e quei pochi: sprecati. Ha due occasioni ravvicinate e se le mangia: un suo pallonetto, solo davanti al portiere, esce di molto; un suo tiro al volo risulta centrale. Nel secondo tempo è spesso in fuori gioco e si fa ammonire: 5,5.

Cesare Prandelli – Aver riconosciuto di aver perso meritatamente gli alza la stima, ma non il voto. Ostinato nel proporre lo stesso schema, prima parte troppo difensivo e poi finisce iper offensivo. Forse una giusta via di mezzo potrebbe servire e bastare per far vedere il gioco di cui i suoi giocatori sono capaci: 5.