Più servizi, ma anche molte più tasse. Cosa c’è dentro il Bilancio che ha approvato il Consiglio

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Presenti in aula meno della metà consiglieri di opposizione (Cerruto, Spadaro, Castello, D’Antona, Gugliotta), la maggioranza al Consiglio comunale di Modica non ha faticato molto, stanotte, a procedere all’approvazione del Bilancio di previsione 2014.

Il bilancio è stato presentato dall’assessore al Bilancio Enzo Giannone, che ha innanzitutto fatto una premessa sul contesto in cui è nato l’atto di programmazione finanziaria: “Un contesto – ha spiegato – di assoluta mancanza di certezze e di grandi complicazioni legate ad un quadro normativo in continua evoluzione”. Giannone è stato costretto a presentare un emendamento alla proposta iniziale di schema di Bilancio, con il quale l’Amministrazione ha accolto tutti i rilievi che il Collegio dei revisori dei Conti aveva messo nero su bianco: si trattava in particolare del mantenimento di un fondo di accantonamento pari al 20% dei residui attivi e soprattutto della riduzione del fondo di solidarietà (ovvero i trasferimenti dello Stato), dato che proprio nei giorni scorsi è stato comunicato che per il 2014 ammonterà a 6,3 milioni di euro, uno in meno rispetto allo scorso anno.
In questo modo il Collegio ha sciolto il proprio parere favorevole, non mancando tuttavia di ribadire molte raccomandazioni: “Il grande vantaggio rispetto agli anni passati – ha spiegato il presidente Anna Maria Aiello – è il fatto di approvare il testo a luglio e quindi di avere il tempo di intervenire a settembre con la verifica degli equilibri di bilancio: il 30 settembre metteremo l’amministrazione davanti a scelte precise, quelle che la legge impone e su cui si gioca la stabilità e la credibilità dell’ente, che ha un Piano di riequilibrio ancora all’esame del Ministero”.

Non certo dello stesso avviso l’opposizione, pur limitatamente ai consiglieri presenti in aula. “A volte piacerebbe anche a noi dare un voto favorevole, con riserva”, ha ironizzato il capogruppo del Pd Carmelo Cerruto. Il consigliere Ivana Castello aveva posto tutta una serie di quesiti, riguardanti in particolare le previsioni di entrata relative all’Imu, che a suo dire “in bilancio sono sovrastimate e si discostano notevolmente dalle previsioni indicate negli schemi del Ministero Economia e Finanze”. “Siamo avviliti – ha ribadito poi Cerruto – perché le questioni estremamente tecniche che abbiamo posto rischiano di restare senza risposta. Forse abbiamo studiato troppo questo bilancio e le nostre note sui singoli numeri sembrano avere poco di politico: è proprio il peso di questi numeri, tuttavia, a farci preoccupare per il futuro. Mi viene da dire che tutti i padri di famiglia vorrebbero andare a dire ai propri figli che da quel giorno sarà possibile comprare i vestiti nuovi, la macchina nuova, persino una casa nuova, perché forse qualcuno prima o poi ci pagherà e ce lo potremo permettere. Noi siamo più prudenti e diciamo che queste cose si dovrebbero comprare solo quando i soldi ce li abbiamo in tasca. Siamo troppo distanti dall’impostazione di questo bilancio e semmai ci auguriamo una inversione di tendenza e una lotta vera, non solo a parola, all’evasione”.
“Sull’aumento dei residui attivi e dunque sulla speranza di incassare crediti dai cittadini per tributi pregressi – ha ribadito anche il consigliere Vito D’Antona – il sindaco sta costruendo un bilancio pericolosissimo: le statistiche dicono che a luglio abbiamo incassato solo il 5% dei 9,6 milioni inizialmente previsti, a cui il sindaco oggi ne aggiunge altri 4. Questo vuol dire che ci metteremo dieci anni a incassarli, mentre il sindaco li avrà già spesi. Un’altra questione che non è possibile condividere riguarda l’aumento delle tasse: il sindaco evidentemente un anno fa non era consapevole della la reale situazione finanziaria del Comune. Questo è il primo bilancio in cui aumentano tutte le tasse previste al titolo I, incrementate ulteriormente dalla Tasi che è una tassa odiosa. In una situazione complessivamente negativa per le tasche delle famiglie, avere fatto questa scelta è anche una premessa a quella che sarà una reale difficoltà di riscossione”.

Mentre dai banchi della maggioranza non è venuto alcun intervento a commento del Bilancio – se non quello del consigliere Andrea Caruso che, rispondendo ad una specifica “provocazione” dell’opposizione, ha presentato un emendamento per prevedere una spesa di 10 mila euro, decurtandola dal fondo di riserva, per finanziare le riprese televisive del Consiglio comunale – la “filosofia” del bilancio è stata spiegata nell’intervento conclusivo del sindaco Ignazio Abbate: “A dire la verità – ha esordito – mi sarei aspettato che dall’opposizione venisse una proposta alternativa che, a partire dalle entrate certificate, indicasse nuove scelte di programmazione della spesa. Contrariamente a quanto sostengono i consiglieri, questo è un bilancio blindato, nel quale siamo costretti ad accantonare più di 16 milioni per risanare i guai di trent’anni di cattiva amministrazione: cito solo 1 milione di euro per la prima rata di restituzione del mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, 3,2 milioni di euro per i mutui (tra cui gli impianti di illuminazione e fotovoltaico mai accesi e l’acquisto di Palazzo De Naro Papa e Palazzo delle Poste, che tutti sappiamo come sono andati a finire), 1,9 milioni di accantonamento per coprire il disavanzo, 1,8 milioni di fondo di svalutazione crediti, 3 milioni di euro di debiti fuori bilancio, 400 mila euro per il contenzioso, 500 mila per le perdite della Spm. Cosa sarebbe questo Comune – ha detto provocatoriamente Abbate – se questi soldi potessero essere spesi per la città. Nonostante questo abbiamo fatto scelte politiche precise: dare sostegno all’economia, alle imprese, alle famiglie, e dare servizi efficienti. Tra le spese che rispondono a un nostro preciso indirizzo politico, cito solo: l’acquisto delle azioni per l’aeroporto di Comiso, il fondo di garanzia per la ristrutturazione degli immobili nel centro storico, gli incentivi per lo smaltimento dell’amianto, le manutenzioni con cui stiamo rifacendo il look alla città e allo stesso tempo dando respiro all’economia, dando lavoro a tante imprese modicane; e poi le scuole, che sono il nostro cavallo di battaglia, dove mai erano state fatte manutenzioni e che ora saranno tutte rimesse a nuovo, per non parlare del trasporto scolastico e della refezione; e i servizi sociali, dove il Comune si impegna ad aumentare le spese per l’assistenza domiciliare ad anziani e disabili, a coprire con fondi propri l’assistenza igienico sanitaria, ad aumentare gli investimenti sull’asilo nido e soprattutto l’assistenza economica alle famiglie bisognose. Infine, sulle tasse: Imu e Tasi, messe insieme, restano comunque più basse rispetto alla tassazione media degli altri Comuni. In ogni caso difendo la scelta della lotta all’evasione, del principio per cui dobbiamo far pagare tutti per pagare meno e anche l’equità che abbiamo stabilito scegliendo come unica discriminante per le agevolazioni fiscali il reddito Isee“.

Tari e Tasi: le nuove tasse per i modicani
foto 1 (2)Tra le nuove tasse con cui i modicani dovranno imparare a prendere confidenza c’è la Tari, la tassa che sostituisce la vecchia Tarsu e che si calcola in un modo completamente nuovo: non più solo sulla base delle dimensioni dell’immobile, ma anche del numero di componenti del nucleo familiare. E il piano finanziario della Tari – che copre un costo del servizio di raccolta dei rifiuti di ben 9,5 milioni di euro (più di 1 milione in più rispetto al 2013) – è stato il primo punto approvato ieri sera, dalla sola maggioranza, in Consiglio comunale. Un punto che ha posto innanzitutto un problema nell’aula, legato all’opportunità che il consigliere Massimo Puccia, figlio del titolare della ditta che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in città, partecipasse o meno. Nonostante il segretario generale lo abbia invitato ad allontanarsi o quantomeno ad astenersi, Puccia ha alla fine ritenuto di “prendersi le proprie responsabilità”.
Nel merito, il sindaco Ignazio Abbate ha spiegato: “Abbiamo cosa è successo in altri Comuni, dove il costo nel passaggio dalla Tarsu alla Tari è aumentato enormemente. Noi abbiamo voluto evitare questo rischio e per questo abbiamo previsto agevolazioni per le famiglie con redditi fino a 10 mila euro o fino a 15 mila nel caso di nuclei familiari superiori a 5 componenti (che otterranno riduzioni intorno al 25% rispetto all’anno scorso) e per le aziende”. “Le esenzioni mirano a una maggiore equità sociale”, ha confermato il presidente della commisione bilancio Luigi Giarratana: “A chi può, si chiede di pagare un po’ di più, ma a chi ha un reddito basso si garantisce un aiuto”. “La tassa aumenterà per la maggior parte dei cittadini – ha ribattuto dall’opposizione il consigliere del Pd Giovanni Spadaro – e questo è un dato di fatto. L’unico modo per risparmiare è ridurre il costo di conferimento e quindi accelerare con il nuovo progetto di differenziata che l’amministrazione ha promesso e che deve sbrigarsi a fare”.
Il Consiglio ha anche approvato, sempre e solo a maggioranza, il punto sulla nuova Tasi (di cui si era già ampiamente discusso martedì, in fase di approvazione del regolamento per la Iuc) e quello relativo alla cessione di alcuni lotti nella zona artigianale di contrada Michelica, prima di avviarsi all’esame definitivo degli schemi del bilancio di previsione 2014.