Modica, ecco chi andrà in consiglio comunale

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Palazzo San Domenico, a Modica, uno dei comuni che non ha ancora approvato il bilancio di previsione

Non solo è stato eletto sindaco con una percentuale bulgara – il 64,76% – ma con le liste che hanno superato da sole il 60% (raggiungendo quota 60,86%), Ignazio Abbate si porta in Consiglio una larghissima maggioranza senza nemmeno l’attribuzione del premio: con una ripartizione puramente proporzionale dei seggi per coalizione, i suoi consiglieri saranno addirittura 17 su 24, lasciando all’opposizione appena 7 rappresentanti, tra cui – di diritto – colui che è stato il principale sfidante di Abbate, Salvatore Poidomani. 

“Non basterebbe un’intera pagina di giornale – ha commentato il riconfermato sindaco il giorno dopo il lungo scrutinio – per esprimere tutta la mia gratitudine verso quelli che ci hanno supportato in questa lunga cavalcata elettorale. E’ stata un’esperienza faticosa ma esaltante che mi ha confermato la vicinanza di tanti amici del passato e di nuovi che si sono spesi tantissimo per me e per tutta la squadra. I modicani hanno premiato in primis il nostro lavoro amministrativo di cinque anni e tutto quello che abbiamo realizzato per Modica. E’ stata vincente anche la nostra campagna elettorale, basata sulla realtà, a voce bassa e senza urla. Chi aveva come argomenti solo gli insulti e le calunnie è stato giudicato dagli elettori, unici giudici della competizione elettorale. Vincere con il 65% a primo turno in una città importante come Modica è un’impresa titanica che farà parlare sicuramente in tutta Italia. Gli elettori ci hanno preferito a quei partiti che oggi governano in Italia e che solo pochi mesi fa hanno trionfato alle politiche. Ma anche alla vecchia e logora sinistra. Oggi a Modica riusciamo ad incarnare le aspettative sia dell’elettorato di destra che di sinistra, un onore e un onere che cercheremo di portare al meglio nei prossimi cinque anni di Amministrazione. Voglio ringraziare i 96 candidati che ci hanno messo la faccia, a chi ce l’ha fatta faccio i miei più sinceri complimenti. A chi invece è rimasto fuori dal Consiglio Comunale dico di non mollare, di continuare a starci vicino perché faranno sempre parte della squadra”.  

Tutte le liste collegate al sindaco Ignazio Abbate hanno superato la soglia di sbarramento e partecipano quindi alla ripartizione dei seggi, ma è stata senza dubbio la fortissima “Modica 2018” a far registrare un risultato davvero notevole, con ben 6998 voti di lista, pari al 28,5% dei consensi dei modicani, che le danno diritto all’elezione di un terzo dell’intero civico consenso, con otto consiglieri che sbarcano a Palazzo San Domenico: Maria Monisteri (877 voti), Giorgio Linguanti (758), Carmela Minioto (678), Rosario Viola (669), Pietro Lorefice (660), Rita Floridia (596), Giorgio Civello (523), Massimo Caruso (468). Non sono state comunque da meno le liste “Modica Est” e “Fare Modica 2018”, che portano a casa quattro seggi ciascuna: Lorenzo Giannone (470), Alessio Ruffino (364), Giorgio Belluardo (339) e Angelo Spadaro (324) nella prima, Giovanni Alecci (521), Daniele Scapellato (444), Giammarco Covato (377) e Margherita Sammito (307) nella seconda. Solo un consigliere va alla lista “Noi insieme per Modica), ovvero Carmelo Ventura (192). Tra gli eletti (anzi, per la precisione, ri-eletti) ci sono anche coloro che in questi cinque anni sono stati assessori della Giunta Abbate e in particolare i tre che il sindaco uscente aveva già indicato come riconfermati in prima battuta: Giorgio Linguanti, Pietro Lorefice e Giorgio Belluardo. Rispetto a questo bisognerà dunque capire quali decisioni assumerà Abbate nei confronti dei candidati delle sue liste: se, cioè, farà dimettere gli assessori dal Consiglio comunale per consentire tre (o più) nuovi ingressi o se chiederà loro di mantenere il doppio incarico, come nei primi cinque anni ha scelto di fare praticamente con tutti loro, eccezion fatta per Giorgio Belluardo che a metà mandato era stato spinto a dimettersi da consigliere comunale. In aula, peraltro, ci sarà anche Rita Floridia, che finora è stata assessore allo sport e ai servizi sociali, ma sulla cui riconferma in Giunta Abbate non si è ancora espresso. 

A guidare l’opposizione ci sarà colui che è stato il candidato a sindaco del centrosinistra, ovvero Salvatore Poidomani, a cui, avendo superato il 20% dei consensi, spetta di diritto uno scranno in Consiglio comunale, come previsto dalla nuova legge elettorale siciliana. Due delle sue tre liste hanno superato lo sbarramento (resta fuori “Cento Passi per Modica) e portano in aula tre consiglieri: il Partito Democratico ne elegge due, ovvero gli uscenti Ivana Castello (913 voti) e Giovanni Spadaro (264), e la lista civica “Modica 2038” ne elegge uno, Filippo Agosta (204). 

Tra le liste del candidato a sindaco del centro destra Gabriele Amore, che si è fermato al 6,13%, Lega e Fratelli d’Italia non hanno raggiunto il quorum. In compenso, la sola Forza Italia ha conquistato il 10,87% dei voti, portando a casa due seggi: quello di Mommo Carpentieri (577 voti) e Tato Cavallino (452). Resta fuori invece l’uscente presidente del Consiglio comunale, Roberto Garaffa, che in un primo momento era addirittura tra i candidati a sindaco. 

Il Movimento 5 Stelle, che cinque anni fa non era riuscito ad esprimere nemmeno un consigliere, questa volta conquista uno scranno, che andrà a Marcello Medica (259). 

L’opposizione, insomma, con appena 7 consiglieri, avrà un bel da fare per riuscire a svolgere un ruolo realmente incisivo, anche se il significativo consenso personale di molti eletti negli scranni della minoranza, lascia sin d’ora ipotizzare che quest’ultima sarà più presente e combattiva di quanto non lo sia stata quella degli ultimi cinque anni.  

[Fonte La Sicilia]