Chiudono gli uffici di Riscossione Sicilia, sit-in della CNA a Vittoria

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La spending review continua a depauperare i territori di servizi importanti e a settembre dovrebbe toccare agli uffici Serit di Vittoria e Modica abbassare le saracinesche.
Per scongiurare tale ipotesi, cioè che costringerebbe i cittadini di Vittoria, Comiso e Acate a recarsi a Ragusa per pagare le cartelle esattoriali, questa mattina la Cna di Vittoria ha attuato una protesta davanti agli uffici di Riscossione Sicilia di via Cialdini.

“Abbiamo sempre attaccato la Serit, ma oggi, paradossalmente, ci troviamo costretti a difendere lo sportello, perché comunque è un presidio che fa cassa ed è tra i più produttivi non solo a Ragusa, ma anche in Sicilia”, dichiara il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio.
“Spostarlo a Ragusa si tradurrebbe in disservizi alle imprese, ai cittadini e ai pensionati, che oltre al danno delle cartelle esattoriali patirebbero la beffa dello spostamento. Il titolare o dipendente di un’impresa dovrebbe chiudere o assentarsi per diverse ore per andare a Ragusa e se, ad esempio, come spesso accade, la notifica è errata, il tutto si tradurrebbe in una perdita di tempo e di lavoro.
Già il nostro territorio è privo di strutture e infrastrutture, se si tolgono pure quei pochi servizi rimasti si va verso la desertificazione. Di contro, però, le tasse aumentano! Ma per godere di quali privilegi? E quale sarebbe, poi, il grande risparmio che la Regione ricaverebbe dalla chiusura? I tre dipendenti sarebbero, semplicemente, spostati a Ragusa e continuerebbero, comunque, a percepire i loro stipendi. Quindi tutto questo caos solo per non pagare l’affitto? Tale spesa mensile viene ampiamente già saldata in un solo giorno di lavoro e il Comune si è detto pure disponibile a fornire gratuitamente dei locali. La Regione, però, non ha mai dato una risposta in tal senso”.

Ma la beffa più grande è, probabilmente, quella inerente all’art. 66 della legge finanziaria approvata di recente e che sancisce che, prima di sopprimere le sedi, si deve verificare la loro produttività e funzionalità, (elemento, questo, che salverebbe Vittoria). “La Regione, proprietaria quasi unica della Serit, praticamente smentisce se stessa“, continua Stracquadanio. “Già a giungo l’impresa di pulizie non era stata confermata ma, nel frattempo, si faceva votare ai deputati una legge che scongiura la chiusura”.

E proprio alla deputazione regionale i vertici della CNA cittadina hanno rivolto un documento con 15 domande da rivolgere ai vertici regionali di Riscossione Sicilia SPA.
Si va dalla veridicità delle notizie riguardanti spese stratosferiche per fornitori, locazioni di immobili e piattaforma informatica, alla richiesta di conoscere il testo integrale del dossier consegnato da Crocetta alla Procura Antimafia alla Procura Generale della Corte dei Conti e relativo ad anomalie nella gestione della Serit.

Dei Parlamentari Regionali, però, questa mattina neanche l’ombra, o quasi. Solo l’On. Vanessa Ferreri è arrivata puntualmente mentre l’On. Nello Dipasquale ha attestato la sua vicinanza con una lettera. Degli altri nessuna notizia.
“Se il provvedimento dovesse trovare attuazione e il presidio dovesse essere chiuso”, ha sottolineato il deputato pentastellato: “verrebbe calpestata anche la nostra dignità, perchè in finanziaria abbiamo votato un emendamento finalizzato proprio al mantenimento delle sedi decentrate. Questa è una legge e le leggi vanno rispettate. Il 3 settembre” ha poi annunciato Ferreri: “in Commissione Bilancio ci sarà un’audizione nel corso della quale la Serit dovrà sentire le nostre ragioni e in quell’occasione confermeremo il nostro no alla chiusura dei presidi di Vittoria e Modica. A questo punto” conclude “anche noi istituzioni ci chiediamo quali accordi il Governo abbia fatto con la Serit. Se dopo una legge votata si fa il contrario, che senso ha per noi continuare a legiferare?”

Ieri, intanto, sulla questione, aveva detto la sua anche il Sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, che ha definito “assolutamente ingiustificata e incoerente tale chiusura”. “Su tale problema” ha continuato il primo cittadino “condivido punto per punto le preoccupazioni e le analisi della Cna, che da tempo ha preso chiara posizione, così come ha provato a prenderla anche il Consiglio comunale. Queste sono scelte politiche dissennate, l’ennesima delusione che proviene dalla politica che sta al di sopra di noi”.