Dalla Corte dei Conti piovono fondi per gli impianti sportivi di Ragusa e della Sicilia

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Quattrocentomila euro per i lavori di manutenzione e messa in sicurezza del campo a ostacoli, all’interno del maneggio, di contrada Selvaggio.
Settecentocinquantamila euro per la ristrutturazione del campo di calcio Biazzo di via Archimede, da tutti conosciuto come ex Enal.
Un milione 560mila euro per la copertura e la riqualificazione del campo comunale di rugby di via della Costituzione.
E, infine, 800mila euro per la ristrutturazione del campo sportivo Ottaviano di viale Napoleone Colajanni.

Sono i quattro impianti della città di Ragusa compresi nell’elenco che ha ottenuto il via libera dalla Corte dei Conti rispetto al decreto regionale che dispone il finanziamento di numerosi impianti sportivi, in 150 comuni isolani, 150 impianti sportivi in altrettanti comuni isolani, per un investimento complessivo di 193 milioni di euro.

“Si tratta, ancora una volta” afferma il delegato provinciale del Coni di Ragusa, Sasà Cintolo “di una grossa boccata d’ossigeno per il settore dell’impiantistica sportiva della nostra città che potrà così continuare a godere, per fortuna, di buona salute. E’ doveroso sottolineare l’ottimo lavoro svolto dall’ufficio Sport e dall’ufficio tecnico del Comune che hanno dimostrato, ancora una volta, di sapere gestire la materia con grande padronanza dei propri mezzi. Ora, però, non bisogna fermarsi qui.
Perché l’Amministrazione comunale, e in questo senso rivolgo un invito al vicesindaco, Massimo Iannucci, che detiene la delega allo Sport, avrà il compito di preparare il relativo bando di gara per avere l’opportunità di usufruire dei fondi messi a disposizione dalla Regione.
La Regione, a sua volta, dovrà emanare un decreto per ogni singolo bando. Grazie a questi lavori potrà essere ulteriormente migliorata la funzionalità di quattro impianti sportivi che, nella città di Ragusa, vanno per la maggiore. È essenziale, però, lo ribadisco, che gli ulteriori adempimenti possano essere espletati nei tempi dovuti per evitare il rischio che queste somme non siano spese”.