Si erano fatti finanziare un progetto da 1,8 milioni, ma usavano i soldi per la “bella vita”

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Avrebbero dovuto costruire un’innovativa serra aeroponica: una serra sperimentale che si sviluppa in verticale e che permette colture intensive.

Un impianto che ha un costo notevole, quello che sarebbe dovuto sorgere nello sciclitano, in una zona vicina al mare, e che avrebbe dato lavoro a tantissime persone.
L’opera aveva avuto un finanziamento, erogato a dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), ai sensi del Psr Sicilia 2007-2013, per quasi un milione e ottocentomila euro, di cui quasi 900mila euro erano stati già erogati.

Peccato che nulla fino a questo momento fosse stato ancora realizzato, e che le somme fossero servite per la “bella vita”: viaggi, hotel, ristoranti e anche spese mediche. Una truffa in piena regola quella che è stata scoperta dalla Guardia di Finanza della tenenza di Pozzallo che ha portato alla denuncia di cinque persone coinvolte a vario titolo nella gestione del finanziamento, che dovranno rispondere di truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e malversazione ai danni dello Stato.

Oltre alla denuncia, gli inquirenti hanno chiesto e ottenuto l’emissione della misura cautelare del sequestro preventivo, a firma del Gip del Tribunale di Ragusa Claudio Maggioni, che è stato disposto su conti correnti bancari personali della società, nonché su beni mobili ed immobili di proprietà delle persone implicate nella vicenda, fino a copertura dell’intero importo indebitamente utilizzato. Contestualmente è stata bloccata anche la seconda parte del finanziamento, che altrimenti sarebbe arrivato tra qualche tempo.

“Quello che fa male” ha detto il comandante provinciale delle Fiamme gialle, Alessandro Cavalli: “è che il progetto era fatto bene ed era anche bello. Tra l’altro, lo stato italiano deve adesso ripianare alla comunità europea i soldi che sono stati indebitamente sottratti, quindi la beffa in questo caso è doppia”.

Il tenente Andrea Masciullo ha spiegato che le indagini sono partite circa un anno fa dalla denuncia che è stata presentata all’ex Procura della Repubblica di Modica. Si tratta di due imprese agricole che hanno affidato ad una società terza la gestione della pratica, le cui opere non sono state mai realizzate.

Qui c’è il video della GdF:

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